Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Nella partita a poker sull’Ucraina Putin bluffa, ma può vincere (di A. Stille)

Immagine di copertina

Mentre il mondo trattiene il fiato per la possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia, molti commentatori sottolineano la genialità strategica di Vladimir Putin. «Ci ha messi proprio dove vuole», è stato affermato. Alcuni hanno paragonato il presidente russo a un giocatore di scacchi per l’abilità nel mettere i suoi avversari sulla difensiva. Senza dubbio Putin gode di una serie di vantaggi strategici: è più preparato a usare la forza militare in Ucraina rispetto agli Usa e ai loro alleati europei; ha varie opzioni alternative all’invasione che potrebbero destabilizzare l’Ucraina senza provocare una forte risposta internazionale; non deve preoccuparsi delle critiche della stampa né di un’opposizione interna. Tuttavia è possibile che agisca più per debolezza che per forza e che nelle sue provocazioni ci sia un elemento di improvvisazione. Putin non è riuscito a trasformare l’economia russa creando benessere stabile: ha favorito una cleptocrazia corrotta e sente il bisogno di arrestare o uccidere chi protesta contro il regime. Guardando al leader del Cremlino penso a Mussolini negli anni Trenta: nel 1934 minacciò la guerra con la Germania, nel ’35 invase l’Etiopia, nel ’36 la Spagna, nel ’39 l’Albania. Infine, fece una scommessa di troppo: l’invasione della Francia e la Seconda Guerra Mondiale. Il fatto è che le dittature hanno bisogno di un clima di crisi costante.

S&D

Altrimenti i cittadini iniziano a chiedersi perché devono sacrificare le loro libertà e sopportare standard di vita più bassi e livelli di corruzione più alti. Più che la Nato, Putin teme che l’Ucraina diventi una democrazia stabile e prospera: sarebbe un netto ripudio del modello imposto da Mosca. Kenneth Rogoff, professore di economia ad Harvard ed ex prodigio degli scacchi, sostiene che il presidente russo è un abile tattico ma non un grande stratega: i tattici pensano alle prossime mosse, gli strateghi considerano il gioco a lungo termine. Mosca potrebbe rovesciare il governo in Ucraina e dividere gli alleati europei, ma vuole davvero un’invasione con decine di migliaia di morti e una complicata occupazione militare? Finora le mosse di Putin hanno avuto l’effetto di rafforzare la Nato, che era incerta sul suo futuro prima di questa crisi. Secondo Gary Kasparov, ex campione di scacchi e dissidente politico russo, Putin «non sta giocando a scacchi, ma a poker. E sta bluffando». A differenza degli scacchi, in effetti, questo non è un gioco a due ma un tavolo da poker con diversi giocatori. Se le potenze occidentali non saranno preparate a far pagare a Putin un prezzo alto per l’invasione dell’Ucraina, il presidente russo riuscirà nel suo bluff e avrà centrato i suoi obiettivi: destabilizzare Kiev e indebolire Joe Biden, dividendo la Nato e favorendo il ritorno del suo amico Donald Trump.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Tra Netanyahu e Biden ne resterà soltanto uno: ecco perché “Bibi” disobbedisce a Joe
Esteri / Il doppio standard è un male anche per Israele
Opinioni / I censuRAI dello Stato
Ti potrebbe interessare
Esteri / Tra Netanyahu e Biden ne resterà soltanto uno: ecco perché “Bibi” disobbedisce a Joe
Esteri / Il doppio standard è un male anche per Israele
Opinioni / I censuRAI dello Stato
Opinioni / Il cardinale Zuppi e Fabrizio Barca: “Mettere insieme giustizia sociale e ambientale”
Opinioni / Nel Governo di Giorgia Meloni ci sono gli stessi disvalori del Fascismo
Opinioni / Noi giovani e la politica, tra apatia e grandi battaglie (di G. Brizio)
Esteri / Di chi è il Medio Oriente? I limiti di Washington e il campo minato delle grandi potenze mondiali (di G. Gambino)
Opinioni / Le Europee saranno le prime elezioni a ridefinire il ruolo dell’Ue nel mondo (di S. Mentana)
Opinioni / Campo rotto: salvate i soldati Conte & Schlein
Esteri / Erdogan non è imbattibile: ma il futuro del leader turco e dell’Akp è ancora tutto da scrivere