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L’ipocrisia della politica che applaude Papa Francesco per le sue parole sui migranti e poi finanzia i lager libici

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Forse Papa Francesco ospite ieri alla trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio aveva dato per scontato che l’ipocrisia sia un peccato orribile e schifoso. Invece avrebbe fatto bene a ripeterlo e varrebbe la pena scriverlo dappertutto oggi, scriverlo anche sui muri, mentre siamo sommersi dagli applausi scroscianti della politica che applaude il Pontefice dimenticando di essere il peccatore della sua parabole.

S&D

Papa Francesco ha usato la parola che tutti temono di usare per i centri di detenzione libici che servono da tappo per l’Europa: lager. Li ha chiamati lager perché effettivamente, come nei lager che furono, lì dentro vengono ammassati uomini, donne e bambini che perdono completamente la propria identità, che vengono sottoposti ad abusi e violenza, che valgono solo per i soldi che riescono a spillare i loro carcerieri, che non hanno nessuna possibilità di ritorno e che trovano troppo spesso la morte.

Solo che i lager che ieri hanno spremuto qualche lacrimuccia d’ordinanza da parte della politica li paghiamo noi, noi con i nostri soldi, noi con quel terribile Memorandum tra Italia e Libia che ha compiuto 5 anni da pochi giorni e che ha attraversato indenne governi di centrodestra e governi di presunto centrosinistra, ministri dell’Interno che del razzismo ne hanno fatto un marchio e quelli che invece da “belli, buoni e bravi” travestiti da progressisti si dichiarano antirazzisti e poi il razzismo lo praticano senza strombazzarlo sui social. I lager libici hanno il marchio di Minniti, di Salvini, di Lamorgese e si portano addosso il timbro dell’Europa. Siamo gli ideatori, i fiancheggiatori, i finanziatori di questa moderna Shoah.

È vero che ieri Papa Francesco ha avuto il coraggio in una trasmissione in prima serata di dare il giusto nome alle cose (e quando almeno le chiamiamo per nome le situazione cominciano ad esistere) ma è vero che se noi fossimo un Paese cattolico come molti si professano, se fossero cattolici quei capipartito che sventolano il rosario per mungere voti, se fossero cattolici i milioni di italiani che si scandalizzano per una scena di un cantante a Sanremo allora oggi avremmo dovuto assistere a un’esplosione di vergogna, oggi dovremmo scorgere un silenzio pentito e dolente invece di questa baldoria che applaude Francesco e che non si rende conto di violare la sua dottrina giorno per giorno.

I partiti che sono al governo (praticamente tutti) sono gli stessi che finanziano i lager e che addirittura addestrano i moderni kapò. Ieri Papa Francesco ha polverizzato la credibilità da “bravi cristiani” di buona parte della classe dirigente di questo Paese, gli stessi che si accapigliano per il presepe e che si scandalizzano per un bacio tra due uomini.

L’intervista di Papa Francesco, che si sia laici o fedeli, ha smutandato l’Italia e la classe politica che lo applaude cretina. Sono gli assassini e chiedono giustizia. Abbiate un minimo di dignità: tacete.

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