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Home » Opinioni

Un golpe bianco alla faccia della Costituzione (di Riccardo Barenghi)

Immagine di copertina
Credits: ANSA/QUIRINAL PRESS OFFICE

Se un premier lascia, il governo cade. Qui invece si ipotizza una sua investitura divina al Quirinale

Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano, e stavolta la formica si chiama Massimo DAlema. Che non è un insetto, ma conosce la materia della politica. E allora come dargli torto quando dice che il renzismo è stata una malattia terribile, da cui il Pd è guarito da solo?

S&D

Semmai ci sarebbe da discutere sulla avvenuta guarigione, ma questa è unaltra storia. Invece non c’è alcun dubbio sulla seconda incazzatura della formica, peraltro ex leader della sinistra italiana ed ex premier, quando parla di Mario Draghi possibile Capo dello Stato e denuncia «la campagna culturale che accompagna loperazione… la necessità di sospendere la democrazia e affidarsi a un potere che altro non è se non quello della grande finanza internazionale». E ancora: «Lidea che il premier si auto-elegge Capo dello Stato e nomina al suo posto un alto funzionario del ministero dellEconomia mi pare non adeguata per un grande Paese democratico come lItalia».

E qui DAlema è stato fin troppo gentile, altro che idea non adeguata. Se sul serio accadesse che Draghi venisse eletto al Quirinale e fosse sostituito da una sua controfigura, ci troveremmo di fronte a un golpe bianco. Alla faccia della Costituzione, e della democrazia parlamentare, anzi della democrazia tout court. In un Paese normale (vecchio sogno mai avveratosi dello stesso DAlema), se un premier lascia la sua carica, il governo cade. E allora toccherebbe al Parlamento provare a far nascere un nuovo esecutivo con un nuovo Capo, ammesso che la vecchia maggioranza resti in piedi.

Invece qui si ipotizza una sorta di investitura divina da parte di Draghi. Che oltretutto dirigerebbe dal Quirinale il governo affidato da lui stesso a un suo fedelissimo, sotto legida dellEuropa (ma cos’è lEuropa?) e delle potenti istituzioni internazionali. E noi, noi cittadini che abbiamo eletto i nostri rappresentanti? E gli stessi parlamentari che ruolo avrebbero? Usi a obbedir tacendo e tacendo morir”, come recitava il vecchio motto dei carabinieri?
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