Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:15
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

No, dal Covid usciremo né migliori né peggiori: saremo gli stessi di prima

Immagine di copertina
Credit: Andrew Kelly - REUTERS

La realtà è che siamo straordinariamente resilienti e adattabili, bravi nel reagire alle crisi, ma non ad affrontare problemi invisibili e futuri, e quindi a cambiare radicalmente. Credevamo che il Covid ci avrebbe reso più saggi e previdenti e invece già tornati come eravamo. Il racconto in prima persona di Alexander Stille

Quando avevo trent’anni mi ammalai di cancro e pensai “La mia vita non sarà mai come prima”. Credevo che, avendo dovuto affrontare un pericolo di morte, non avrei mai più perso di vista le cose importanti. Allo stesso tempo avevo paura che il mio carattere sarebbe cambiato e che sarei diventato ombroso ed eccessivamente preoccupato per la mia salute. Nel giro di circa sei mesi, tuttavia, nel bene e nel male, mi resi conto di essere essenzialmente la stessa persona di prima.

S&D

Ritrovai il piacere di vivere e l’ottimismo di prima. Ma, allo stesso tempo, non ero diventato più saggio, più paziente o meno stronzo. Mi preoccupavo per le stesse cose stupide per cui mi preoccupavo prima di ammalarmi. Mi sono reso conto che la personalità umana è straordinariamente robusta e resistente al cambiamento. Penso che questo scenario sia in qualche modo una metafora di ciò che possiamo aspettarci dall’era post-Covid.

La pandemia ha stravolto la nostra vita, ha cambiato le nostre abitudini, ci ha fatto apprezzare le persone a noi più vicine. Nell’ora più buia le persone battevano le pentole o cantavano dalle finestre o dai tetti come gesto di solidarietà. Ma sei o dieci mesi dopo, quelle stesse persone erano stanche della quarantena, stanche di indossare mascherine e desiderose di riprendere la vita normale….
Continua a leggere l’articolo sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui

Ti potrebbe interessare
Opinioni / I censuRAI dello Stato
Opinioni / Il cardinale Zuppi e Fabrizio Barca: “Mettere insieme giustizia sociale e ambientale”
Opinioni / Nel Governo di Giorgia Meloni ci sono gli stessi disvalori del Fascismo
Ti potrebbe interessare
Opinioni / I censuRAI dello Stato
Opinioni / Il cardinale Zuppi e Fabrizio Barca: “Mettere insieme giustizia sociale e ambientale”
Opinioni / Nel Governo di Giorgia Meloni ci sono gli stessi disvalori del Fascismo
Opinioni / Noi giovani e la politica, tra apatia e grandi battaglie (di G. Brizio)
Esteri / Di chi è il Medio Oriente? I limiti di Washington e il campo minato delle grandi potenze mondiali (di G. Gambino)
Opinioni / Le Europee saranno le prime elezioni a ridefinire il ruolo dell’Ue nel mondo (di S. Mentana)
Opinioni / Campo rotto: salvate i soldati Conte & Schlein
Esteri / Erdogan non è imbattibile: ma il futuro del leader turco e dell’Akp è ancora tutto da scrivere
Opinioni / L'Europa corre ciecamente verso la guerra (di R. Parodi)
Opinioni / La boutade di Macron sull’Ucraina e l’Ue che deve imparare a difendersi da sola (di S. Mentana)