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Esistono parole che solo le mani sanno esprimere: ecco quelle di un vigile del fuoco

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 9 Lug. 2019 alle 11:33 Aggiornato il 9 Lug. 2019 alle 11:37

Vigili del fuoco Inail | Tutele | Spese mediche

Non si fermano mai, non si scoraggiano mai e non recedono di fronte alle avversità: sono i Vigili del Fuoco.

Lavorano in qualunque condizione e si prestano alle operazioni più rischiose e complesse. Il servizio reso dai vigili del fuoco è prezioso e ormai raro in un paese che sembra sempre più accecato dall’odio e dall’individualismo.

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La foto che diffondiamo, in precedenza resa pubblica dal sindacato Usb dei Vigili del Fuoco, non ha bisogno di molte parole.

Sono le mani di un pompiere dopo una giornata “ordinaria”. Queste mani provate, rovinate, segnate dalla fatica e dal dolore appartengono a chi primeggia nei soccorsi ma è spesso dimenticato quando si tratta di tutele.

I Vigili del Fuoco infatti non sono assicurati con l’INAIL per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Quindi, il ristoro delle spese mediche da loro anticipate dipende dal riconoscimento, lungo e incerto, della causa di servizio che interviene a distanza di molto tempo, spesso a distanza di anni.

I Vigili del Fuoco: professionisti del soccorso che svolgono un lavoro difficile, rischioso, usurante che richiede elevate doti professionali abbinate ad altrettanto elevate prestazioni psicofisiche. Una professione che si svolge in ambienti che mutano costantemente, condizionata da fattori umani, sociali, tecnologici e ambientali sempre diversi, talvolta imprevedibili.
Lavoratori a rischio che, oltre ad essere pochi e scarsamente retribuiti, non godono nemmeno di sufficienti coperture previdenziali e assicurative.

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Stiamo parlando di professionisti formati per affrontare ogni tipo di emergenza. Lavoratori turnisti, che sanno quando inizia il loro turno di servizio ma non sanno se e quando il loro turno finirà. Lavoratori e volontari sempre disponibili a risolvere i tanti problemi che una società sempre più fragile si trova ad affrontare. Di giorno, di notte, con il caldo o con il freddo, nei giorni festivi e in quelli feriali. Sempre. A qualsiasi costo. Talvolta a costo della vita.

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L’assicurazione INAIL tutela ad esempio gli addetti ad operazioni di salvataggio e spegnimento degli incendi, mentre permangono esclusi proprio i Vigili del Fuoco, costretti a pagarsi cure e presidi sanitari occorrenti (anche) per infortuni professionali per il venir meno delle assicurazioni private stipulate sotto l’egida dell’ONA per i Vigili del Fuoco.

Tutti i dipendenti pubblici sono assicurati INAIL senza che sia di ostacolo la contestuale previsione – fino ad epoca recente – di istituti specifici quali l’equo indennizzo, coesistente con la rendita INAIL, salva la incumulabilità fino a concorrenza.

I Vigili del fuoco sono esclusi (al pari degli altri corpi militari) per l’articolo 1 che ha resistito al vaglio di costituzionalità nel presupposto che il sistema di welfare nel suo complesso assicurasse prestazioni equivalenti a quelle infortunistiche. Una condizione che la Corte costituzionale ha ritenuto assolta alla luce delle prove addotte dall’Amministrazione circa la ricchezza di guarentigie assicurate ai Vigili del fuoco.

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