Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Cosa c’è dietro la scelta del Vaticano di introdurre un corso di esorcismo per i preti

Credit AFP/ GIULIO NAPOLITANO

La Chiesa cattolica ha deciso di lanciare un corso intensivo di una settimana per addestrare i preti nell'arte dell'esorcismo e sull'approfondimento del satanismo

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 27 Feb. 2018 alle 14:40

La scorsa settimana il Vaticano ha rivelato un nuovo piano per gestire il crescente aumento delle richieste di esorcismi.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Il programma lanciato dalla Chiesa prevede un corso intensivo di una settimana per formare i preti nell’arte dell’esorcismo e per approfondire le tematiche legate al satanismo.

Secondo USA Today, i casi di possesso demoniaco negli ultimi anni in Italia sono triplicati: il Vaticano riceve quasi mezzo milione di chiamate all’anno.

L’esorcismo è una pratica riconosciuta dal diritto canonico della Chiesa cattolica e può essere celebrato solo con un permesso concesso dal Vescovo e soltanto all’interno della chiesa.

L’Associazione internazionale degli esorcisti, riconosciuta dal Vaticano, fondata nel 1990, ha concesso la licenza a oltre 200 membri in tutto il mondo.

L’esorcista e sacerdote italiano Beningo Palilla ha annunciato il programma formativo a Radio Vaticana, sostenendo che il campo di addestramento dell’esorcista ha come obiettivo principale quello di “offrire una riflessione ricca ed articolata su un argomento a volte sottaciuto e controverso”.

Il sacerdote ha detto che ci sono circa 500mila casi che richiedono esorcismi in Italia ogni anno e ha collegato la recente crescita della domanda all’aumento di casi “di persone pronte a recarsi dai maghi, dalle fattucchiere, da chi legge le carte ed i tarocchi. Così facendo si apre la porta al demonio. E alla possessione”.

La conferenza di una settimana affronterà i temi più scottanti, dice Palilla: “Dalle sette legate al satanismo alla loro storia di liberazione dal loro possesso”.

Massima sarà l’attenzione rivolta alla distinzione tra i casi considerati di possessione diabolica e quelli legati a patologie psichiatriche.

Ma dato che il fenomeno è in forte impennata, Palilla ha sottolineato che la necessità di sacerdoti più preparati che possano diagnosticare con precisione il problema di un presunto possesso ed essere in grado di agire di conseguenza è fondamentale.

“Un esorcista autodidatta potrebbe facilmente fare errori” sostiene il prete. E ha aggiunto:”Noi sacerdoti, molto spesso, non sappiamo come affrontare casi di possedimenti demoniaci. Nella preparazione del sacerdozio, non parliamo di queste cose”.

Il corso si svolgerà ad aprile a Roma, presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum e in aggiunta si terranno anche corsi sul satanismo e lezioni per capire come liberare le persone possedute dal demonio.

L’obiettivo è quello di formare un numero sufficiente di preti in grado di gestire la crescente domanda dei fedeli.

Anche in Francia la richiesta di esorcisti è aumentata vertiginosamente secondo The Economist, ma la Chiesa cattolica ha trascurato la formazione in materia per i preti e si è verificato il fenomeno degli “appaltatori indipendenti” non riconosciuti dal Vaticano, ma che comunque hanno risposto alla domanda del pubblico improvvisandosi esorcisti.

La pratica dell’esorcismo viene affidato a sacerdoti dotati di particolare equilibrio psichico e spirituale.

L’interesse al rituale si riaccese in seguito alla proiezione nel 1973 del film L’esorcista diretto dal regista William Friedkin.

Dopo il film l’arcidiocesi di Chicago, negli Stati Uniti, fa sommersa di richieste tanto che la Chiesa dovette nominare esorcisti per rispondere alle esigenze.

Anche papa Giovanni Paolo II aveva sottolineato l’importanza della pratica e papa Benedetto XVI, nel settembre del 2005, durante il congresso dell’Associazione italiana degli esorcisti pronunciò un messaggio di incoraggiamento a “proseguire nel loro importante ministero a servizio della Chiesa, sostenuti dalla vigile attenzione dei loro vescovi e dalla incessante preghiera della comunità cristiana”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version