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Salvini: “Con Di Maio non ci parliamo più. Ma il Governo non cade”

Il vicepremier Matteo Salvini. Credit: Michele Spatari/NurPhoto)

Il vicepremier leghista parla a poche ore dal Consiglio dei ministri che dovrà fare chiarezza sul decreto fiscale

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 20 Ott. 2018 alle 10:41 Aggiornato il 20 Ott. 2018 alle 10:42

Sabato 20 ottobre 2018 è in programma un attesa riunione del Consiglio dei ministri che dovrà fare chiarezza sulle norme contenute nel decreto fiscale collegato alla manovra, dopo le polemiche tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Poche ore prima del vertice Salvini ha rilasciato alcune dichiarazioni che lasciano trapelare quanto i rapporti tra Lega e Movimento Cinque Stelle siano tesi.

“Conte ha la mia stima e ha sempre ragione, l’unica cosa è che stavolta chiederò che quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche io. Altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo. È un fraintendimento, un misunderstanding”, ha detto il leader leghista a margine del Forum della Coldiretti a Cernobbio, in provincia di Como.

Salvini ha anche rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui dice di aver smesso di parlare con Di Maio.

“Noi facciamo riunioni su riunioni, arriviamo a saldi sostenibili, con grande lavoro mettiamo a punto il decreto e tutti lo approvano. A quel punto, io vado a Mosca al convegno di Confindustria. Addirittura, il povero Conte, un galantuomo a cui va tutta la mia stima, è a Bruxelles a difendere la manovra da quelli che ci vogliono male. Proprio nello stesso momento, c’è qualcuno che va in televisione a parlare di manine misteriose, a dire che sulla manovra c’è il trucco, che andrà in procura… Il problema è che intanto lo spread va a 340″, ha dichiarato il vicepremier.

Salvini ha poi nuovamente ricostruito come sono andate le cose nel Consiglio dei ministri che il 15 ottobre aveva definito il decreto fiscale.

“Io ero nel mezzo e da una parte c’era il premier Conte che leggeva il decreto, dall’altra il vicepremier Di Maio che scriveva. E quel verbale esiste, è a Palazzo Chigi. E allora, i casi sono due: o qualcuno non ha capito, o qualcuno ha cambiato idea”, ha riferito.

Salvini ha tuttavia allontanato l’ipotesi di una crisi di governo.

“Io continuo a sperare di lavorare per l’Italia nei prossimi 5 anni. Ho conosciuto Di Maio come persona corretta e coerente , lui era seduto di fianco a me quando il decreto è stato approvato. Io non ho parlato. Ora, che cosa dovremmo fare? Lo dicano loro. A meno ch non siano altri che vogliono far cadere il governo. Noi, a partire dall’Europa, abbiamo tutti contro. Se vogliamo dare questa soddisfazione…”, ha sottolineato nell’intervista al Corriere della Sera.

“Lo dirò a Di Maio e lo dirò a Conte, che stimo entrambi, che abbiamo cosi tanti avversari fuori che sono interessati ad avere un’Italia precaria, in ginocchio e serva anche sui temi agricoli, un’Italia che apre il mercato alle schifezze che arrivano dall’altra parte del mondo perdendo salute e lavoro. Dentro dobbiamo andare d’accordo, abbiamo il diritto e dovere di andare d’accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io”, ha aggiunto il leader della Lega a Cernobbio.

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