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Cosa è successo il 3 gennaio del mondo

Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Di TPI
Pubblicato il 3 Gen. 2017 alle 19:34

Turchia: dopo che si era diffusa sui media la notizia che il presunto autore dell’attentato di capodanno a Istanbul era un cittadino kirghizo di 28 anni, le autorità del Kirghizistan hanno fermato e interrogato Iakhe Mashrapov. L’uomo ha negato qualsiasi coinvolgimento e mostrato il passaporto dal quale risulta che non si trovava in Turchia al momento della strage costata la vita a 39 persone. Mashrapov è stato così rilasciato perché estraneo ai fatti. Le autorità turche non hanno fatto alcuna dichiarazione in merito e le indagini sembrano in alto mare. Lunedì 2 gennaio erano state diffuse immagini video che riprendono il presunto attentatore.

Italia: in un centro di prima accoglienza per migranti a Cona, in provincia di Venezia, è scoppiata una rivolta dopo la morte di una ragazza ivoriana di 25 anni, colpita da un malore e deceduta a causa di una trombosi. Denunciando ritardi nell’intervento dei soccorritori, gli ospiti della struttura hanno dato fuoco ad alcuni mobili e 25 operatori del centro sono stati costretti a barricarsi all’interno fino all’intervento delle forze dell’ordine.

Brasile: la polizia brasiliana sta ancora dando la caccia a 47 dei detenuti evasi ieri dal carcere di Manaus nel corso di una sanguinosa rivolta, 40 di loro invece sono già stati catturati. Lo scontro durato 17 ore ha coinvolto due gang rivali legate al narcotraffico e ha causato la morte di 56 persone, di cui sei sono state decapitate. Il sistema carcerario brasiliano è caratterizzato da prigioni sovraffollate e sommosse periodiche, ma esistono anche strutture alternative come le carceri Apac.

Italia: fino alle 19 di oggi tutti gli iscritti al Movimento Cinque Stelle potevano esprimere il proprio giudizio sul nuovo “codice di comportamento in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie”, diffuso ieri sul sito di Beppe Grillo. Sei i punti del nuovo codice etico: dal potere del garante e dei probiviri di decidere nei casi di procedimenti penali, alla mancanza di sanzioni in presenza di avvisi di garanzia. Ecco cosa dice il nuovo testo, oggetto sia di critiche che di lodi, approvato col 91 per cento dei voti.

Regno Unito: l’ambasciatore britannico presso l’Unione europea Sir Ivan Rogers ha rassegnato le sue dimissioni. Rogers era stato nominato per l’incarico diplomatico a Bruxelles nel 2013 dall’allora premier britannico David Cameron e sarebbe dovuto rimanere al suo posto fino a novembre 2017. Inoltre, il diplomatico avrebbe dovuto ricoprire un ruolo di spicco nei negoziati sull’uscita del Regno Unito dall’Ue, ma non si trovava d’accordo con la linea del governo.

Siria: diversi gruppi ribelli hanno annunciato che non parteciperanno ai colloqui di pace previsti entro la fine di gennaio ad Astana, in Kazakistan, adducendo come motivazione il fatto che il regime siriano ha violato più volte la tregua voluta da Russia e Turchia e appoggiata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, entrata in vigore quattro giorni fa. 

Stati Uniti: dopo l’annuncio di Pyongyang di essere vicina a testare missili di lunga gittata in grado di trasportare testate nucleari, il presidente eletto Donald Trump ha commentato così: “La Corea del Nord ha appena dichiarato che è nella fase finale della realizzazione di un’arma nucleare capace di raggiungere parti degli Usa. Questo non accadrà”. 

Cile: un vasto incendio si è sviluppato nella città costiera di Valparaiso, in Cile, lunedì 2 gennaio, coinvolgendo almeno cento abitazioni. Circa 400 persone sono state sfollate e una ventina sono rimaste lievemente ferite secondo le informazioni diffuse dal ministro dell’Interno. Complessivamente sono 500 le case a rischio. 

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