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Cosa è successo il 14 settembre nel mondo

Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Di TPI
Pubblicato il 14 Set. 2016 alle 19:00

Europa: si è tenuto oggi l’annuale discorso sullo stato dell’Unione del presidente della commissione europea dal parlamento di Strasburgo. Jean Claude Juncker ha toccato vari temi tra cui immigrazione, Brexit, accordo sul clima, crescita economica, unificazione di Cipro, internet e copyright, disoccupazione, investimenti e altro ancora. “Un anno fa avevo detto che la situazione nell’Unione europea lasciava a desiderare, non c’era abbastanza Europa e non c’era abbastanza unione nell’Ue. A un anno di distanza questa constatazione sull’Europa resta. La Ue non è in gran forma. Sono cambiate tante cose. Possiamo parlare di crisi esistenziale”, ha detto in apertura del suo discorso, sostenendo inoltre che l’ambito in cui cooperiamo insieme è ancora troppo ristretto. L’integrazione europea non deve piegarsi agli interessi degli stati-nazione europei e l’Europa non può diventare un melting pot incolore, sostiene il presidente della commissione Ue, scagliandosi contro il pericolo del populismo.

– Israele: il governo israeliano si è aggiudicato il più grande pacchetto di aiuti militari mai assegnato dagli Stati Uniti. Lo stato ebraico, infatti, riceverà 38 miliardi di dollari (circa 34 miliardi di euro) in aiuti militari nel corso dei prossimi dieci anni. L’accordo che sarà firmato oggi a Washington include circa 5 miliardi di dollari (4 miliardi e mezzo di euro) destinati alla difesa missilistica. Il pacchetto precedente prevedeva 30 miliardi di dollari di aiuti su un periodo parimenti di dieci anni, ma i fondi effettivamente erogati erano stati 35 miliardi, in base alla richiesta di Israele di un “piccolo” extra. Questa volta, però, Tel Aviv non potrà richiedere al congresso americano ulteriori aiuti oltre a quelli previsti.

– Regno Unito: un rapporto del parlamento britannico ha duramente criticato Regno Unito e Francia per l’intervento in Libia che portò alla destituzione di Muammar Gheddafi nel 2011. Il documento della commissione Esteri, scrive la stampa britannica, accusa l’allora premier David Cameron di non aver avuto una strategia coerente, di aver condotto l’intervento militare senza “le necessarie informazioni” e di aver portato al collasso del paese che ha consentito allo stato islamico di penetrare nel Nord Africa. Un’altra accusa è quella di non essere riusciti a identificare “l’elemento estremista nella ribellione” e di non aver previsto un piano dettagliato per come gestire il post Gheddafi. Dopo la destituzione del dittatore, infatti, la Libia sprofondò nella violenza, con la formazione di due governi in lotta tra loro e l’arrivo sul territorio libico degli estremisti dell’Isis. 

– Francia: papa Francesco ha dichiarato durante il suo sermone che il prete francese ucciso davanti al suo altare in una chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray da due estremisti islamici lo scorso luglio è un martire e come martire padre Jacques Hamel è sulla via della beatificazione. Il papa ha dato l’annuncio nel corso di una messa a cui hanno partecipato i pellegrini dell’area di Rouen, dove ha avuto luogo l’attacco. Padre Hamel, 85 anni, era stato costretto a inginocchiarsi davanti ai suoi assassini prima di essere sgozzato. “Hamel ha accettato il martirio sull’altare, ha dato la sua vita per noi, per non rinnegare Gesù. È un martire e i martiri sono beatificati”, ha detto Bergoglio. 

– Stati Uniti: il procuratore generale di New York Eric Schneiderman ha aperto un’inchiesta sulla fondazione di Donald Trump “per verificare se rispetta le leggi sulla beneficenza a New York”, dopo le recenti controverse transazioni portate alla luce dai media. Lo ha annunciato lui stesso durante un’intervista alla Cnn: “Temiamo che la Trump Foundation possa essere stata coinvolta in alcune operazioni inappropriate”, ha spiegato. Tra i casi sospetti elencati dalla stampa, i 25mila dollari versati illegalmente nel 2013 dalla fondazione del tycoon al procuratore generale della Florida, Pam Bondi, pochi giorni prima che annunciasse la sua intenzione di non unirsi alle inchieste proprio sulla Trump University. Gli avvocati di Trump hanno già ammesso che la donazione è stata un errore dell’ufficio amministrativo. 

– Siria: le consegne di aiuti umanitari nei quartieri orientali di Aleppo, quelli in mano ai ribelli, stanno incontrando ostacoli e ritardi a tre giorni dall’inizio della tregua in Siria. Due convogli, ciascuno composto da una ventina di camion che trasportano principalmente beni alimentari e farina, hanno attraversato il confine turco ma sono fermi fuori dalla città siriana in attesa che gli venga consentito l’accesso. Ieri, il regime di Damasco aveva fatto sapere che non avrebbe autorizzato l’ingresso agli aiuti non coordinati con il governo stesso e con le Nazioni Unite, in particolare quelli turchi, ma uno dei due convogli in attesa è quello formato proprio dai camion di aiuti dell’Onu. 

– Brasile: il nuovo governo brasiliano presieduto da Michel Temer ha annunciato un piano di riforme economiche per tentare di ridare slancio all’economia brasiliana colpita dalla crisi, senza aumentare la spesa pubblica. Temer ha annunciato un piano di privatizzazioni: dalla vendita di quattro aeroporti e di due porti a un serie di progetti, come la costruzione di nuovi edifici e strade fino all’pertura di nuove miniere da affidare a imprese private. “Lo stato non può fare tutto da solo”, ha detto il presidente durante la presentazione delle riforme. Michel Temer ha assunto ufficialmente la carica due settimane fa, dopo il voto di impeachment ai danni di Dilma Rousseff, ma ricopriva il ruolo di presidente ad interim già da maggio. 

– Stati Uniti: l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha condannato un gruppo di hacker russi per aver diffuso cartelle cliniche riservate degli atleti olimpici statunitensi. Tra questi vi sono la tennista Serena Williams e la ginnasta Simone Biles. Il gruppo di pirati informatici si autodefinisce “Fancy Bears” e accusa gli atleti statunitensi di aver partecipato alle olimpiadi nonostante facessero uso di doping. Dopo la rivelazione Biles ha dichiarato di prendere fin da piccola un farmaco per i disturbi dell’attenzione e l’iperattività e di aver sempre seguito le regole. Il gruppo di hacker l’aveva accusata di fare uso di un farmaco illegale psico-stimolante. L’atleta, che alle olimpiadi di Rio ha ottenuto quattro medaglie d’oro, aveva avuto il permesso necessario per prendere quella medicina dalla Wada, grazie al cosiddetto Tue (therapy use exemption). L’agenzia antidoping sostiene che gli attacchi informatici russi sono un tentativo di minare il sistema anti-doping mondiale. 

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