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Il procuratore di Lecce: “Ogni tiro di cocaina e ogni canna fumata alimentano le ricchezze della criminalità organizzata”

Leonardo Leone de Castris, procuratore della Repubblica di Lecce, ha rivolto un duro monito ai consumatori di sostanze stupefacenti per il sostegno economico che essi danno alle mafie

Di Gianluigi Spinaci
Pubblicato il 26 Lug. 2018 alle 16:34 Aggiornato il 26 Lug. 2018 alle 16:39

Il 25 luglio 2018 è stato trovato sulla strada provinciale che collega Ugento a Melissano, nel Salento, il corpo di un giovane del luogo di 22 anni, Francesco Fasano, raggiunto da un colpo di pistola alla testa.

Si tratta del secondo omicidio in pochi mesi nella zona. Nel marzo scorso, infatti, il 27enne Manuele Cesari, pregiudicato di Melissano, era morto dopo essere stato raggiunto da tre colpi di pistola.

A seguito dell’esecuzione di Francesco Fasano, il 26 luglio sono state fermate due persone, sospettate di essere i killer del giovane. Si tratta di Angelo Rizzo, di 23 anni, e di Daniele Manni, di 34 anni, entrambi di Melissano.

Nella stessa indagine, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Lecce, Guglielmo Cataldi e dal sostituto procuratore Stefania Mininni, sono indagate altre otto persone, tutte sottoposte a fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Il procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone de Castris, sottolineando il rapido sviluppo delle indagini sull’omicidio del 22enne, ha rivolto un duro monito ai consumatori di sostanze stupefacenti per il sostegno economico che essi danno alla criminalità attraverso l’acquisto della droga.

“Lo Stato è presente più che mai sul territorio e aumenterà ulteriormente la sua pressione su ogni forma di illegalità e per ciò che attiene al traffico e al consumo di stupefacenti non smetterò di ricordare, e parlo alle decine di migliaia di soggetti di ogni età e classe sociale che quotidianamente assumono cocaina e marijuana sul territorio, e ovviamente in estate con il massimo afflusso turistico il fenomeno è ancora più preoccupante, che ogni tiro di cocaina, ogni canna fumata alimentano le ricchezze della criminalità organizzata, così come ogni euro speso finisce nelle tasche dei mafiosi”, ha detto il procuratore.

“Se non si ha il coraggio di riconoscere questa verità, se si continua ad alimentare, anche episodicamente il consumo di stupefacenti, così creando obiettivo intralcio al contrasto che le istituzioni nel loro insieme rivolgono alla criminalità organizzata, non si ha alcun titolo per lamentarsi della escalation di furti e rapine, fenomeni criminali di ogni tipo, o ancora indignarsi per l’occupazione da parte della criminalità di interi settori della realtà economica della zona, che pure con impegno e fatica la magistratura e le forze dell’ordine continuano a contrastare”, le parole di de Castris.

“Le indagini sono state immediate e si sono protratte dai minuti successivi al delitto fino alla tarda serata di ieri, quando i magistrati di questo ufficio hanno redatto il provvedimento di fermo”, ha detto il magistrato in merito ai fermi per l’omicidio di Fasano.

“Al procuratore aggiunto e ai due sostituti impegnati, così come all’intero personale del Nucleo investigativo dei carabinieri di Lecce e della compagnia di Casarano, va il mio personale ringraziamento per l’impegno profuso e il brillante risultato raggiunto”.

Il procuratore de Castris, ha confermato quanto già era trapelato nelle scorse ore circa il movente dell’omicidio, probabilmente legato ai contrasti per la gestione del traffico di stupefacenti nella zona di Melissano: “Le evidenze indicano che la causale dell’omicidio va ancora una volta ricercata nel traffico organizzato di stupefacenti e nelle controversie relative alla spartizione dei territori di influenza, che da tempo costituisce il ‘core business’ della criminalità organizzata salentina, così come anche dimostrato dalle decine di tonnellate di stupefacente sequestrate nell’anno in corso”.

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