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Crollo del ponte Genova, indagato anche un dirigente del Ministero dei trasporti

Altre 20 persone e la società Autostrade per l’Italia sono già iscritte al registro degli indagati

Di Redazione TPI
Pubblicato il 1 Ott. 2018 alle 20:06 Aggiornato il 1 Ott. 2018 alle 20:24

Il primo ottobre 2018 la Procura di Genova ha iscritto nel Registro degli indagati per il crollo del ponte di Genova del 14 agosto anche un dirigente del Ministero dei trasporti. La nuova iscrizione nasce a seguito dell’interrogatorio del funzionario della Divisione 1 del ministero, Bruno Santoro.

A inizio settembre altre venti persone e la società Autostrade per l’Italia erano state iscritte nello stesso registro. Gli indagati sono manager, dirigenti e funzionari del ministero delle Infrastrutture dei Trasporti.

Si tratta, in particolare, di responsabili di Autostrade e Spea, l’azienda di progettazione che fa parte sempre del gruppo Atlantia della famiglia Benetton, e di funzionari del ministero che hanno avuto un ruolo nella approvazione dei lavori di messa in sicurezza del ponte.

Le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.

Autostrade per l’Italia è indagata per responsabilità amministrativa: alla società viene contestato, oltre al reato di disastro colposo e di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche l’omicidio colposo aggravato dal mancato rispetto delle norme antinfortunistica.

Il 14 agosto il crollo del ponte Morandi, lungo l’autostrada A10 Genova-Savona, ha provocato la morte di 43 persone.

In seguito al disastro il Governo aveva annunciato la volontà di revocare  la concessione in base alla quale Autostrade per l’Italia gestisce la A10, ma ad oggi non sono stati fatti avanti in merito.

A settembre, la Guardia di Finanza aveva individuato e depositato in Procura una lista di persone che conoscevano le criticità del viadotto Morandi da almeno tre anni.

Dell’elenco facevano parte tre nomi del ministero, tre big di Spea, cinque i funzionari pubblici, tre della Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali.

Intanto, il 13 settembre 2018 il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al cosiddetto decreto Genova, che contiene una serie di misure decise dal Governo per gestire l’emergenza successiva al crollo del ponte Morandi.

Solo il 27 settembre il testo è stato inviato al Quirinale. A causa di problemi legati all’individuazione delle coperture finanziarie, infatti, il testo era stato trasmesso alla Ragioneria di Stato con una serie di omissis. (Cosa prevede il Decreto Genova)

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