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Addio a Massimo Bordin: ecco chi era lo storico giornalista di Radio Radicale

Di Antonio Scali
Pubblicato il 17 Apr. 2019 alle 15:28

MASSIMO BORDIN CHI ERA – Se n’è andato il 17 aprile 2019, ad appena 67 anni, Massimo Bordin, la voce di Radio Radicale. Giornalista, conduttore e direttore della testata, era malato da tempo.

A dare l’annuncio è stato per primo l’attuale direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, che ha comunicato la triste notizia in diretta.

Ma ecco chi era Massimo Bordin.

Massimo Bordin chi era | Carriera

Nato a Roma il 18 agosto del 1951, Bordin era soprattutto la “voce” di Radio Radicale, per via della sua rassegna stampa con cui approfondiva ogni mattina le notizie dall’Italia e dal mondo. Un appuntamento fisso per iniziare la giornata per molti italiani, che da anni si collegavamo quotidianamente su Radio Radicale per ascoltarlo.

Dell’emittente radiofonica, Bordin è stato anche direttore dal 1991 al 2010, per poi curare la storica rubrica Stampa e Regime, in onda dal lunedì al venerdì. Nel 2010 Bordin annuncia le sue dimissioni dalla direzione della radio per incompatibilità con il suo editore di riferimento, Marco Pannella, pur continuando anche dopo a lavorare per quella testata.

Pur essendo da tempo malato ai polmoni, Bordin ha condotto la sua rassegna radiofonica mattutina fino allo scorso 1 aprile. Da anni il giornalista collaborava anche con il quotidiano Il Foglio, curando la rubrica “Bordin Line”.

Muore a Roma il 17 aprile 2019. L’annuncio in diretta su Radio Radicale: “È morto poco fa a Roma Massimo Bordin, è davvero con immenso dolore che diamo questa comunicazione che non avremmo mai voluto dare”, ha detto il direttore Alessio Falconio.

“Era malato da tempo – ha aggiunto il conduttore – e aveva chiesto di poter vivere e lottare contro questa malattia nel massimo riserbo, e noi abbiamo rispettato la sua scelta. Ma non ce l’ha fatta, poco fa siamo stati raggiunti dalla notizia. Ricorderemo il nostro Massimo e lo onoriamo con quel Requiem che tante volte ha preceduto la sua unica e splendida rassegna stampa”.

Poi al posto del normale palinsesto è stato trasmesso il Requiem di Mozart.

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