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    “La lite sul balcone prima di precipitare”: l’ipotesi sulla morte dei due fratellini a Bologna

    Credit: Ansa

    Per gli inquirenti la morte dei due ragazzini di 14 e 11 anni è stata "una disgrazia, un incidente"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 26 Mar. 2019 alle 11:16

    David e Benjamin, i due fratellini morti dopo essere precipitati dall’ottavo piano di un palazzo della periferia di Bologna lo scorso 23 marzo, avevano litigato subito prima della tragedia. È la nuova ipotesi degli inquirenti che stanno indagando sulla dinamica dell’incidente.

    I due ragazzini, 14 e 11 anni, erano stati messi in castigo in casa dal padre, Heitz Chabwore, keniano di 43 anni, che al momento della disgrazia si trovava in casa e stava facendo la doccia. La madre dei bambini, Lilian Dadda, parrucchiera di 39 anni, anche lei originaria del Kenya, era al lavoro con gli altri due figli più piccoli.

    Per gli inquirenti, la morte dei due fratelli è stata “una disgrazia”, forse collegata a una possibile lite tra David e Benjamin. La ricostruzione, pubblicata oggi dal quotidiano Repubblica, è “soltanto un’ipotesi”, ma potrebbe essere legata al motivo per cui i due ragazzini erano finiti in punizione.

    Il padre, secondo quanto raccontato, si era arrabbiato con i figli perché non gli avevano riportato il resto giusto dopo aver fatto la spesa come ogni fine settimana. Mancavano infatti cinque euro.

    I bambini si giustificano, dicendo di averli persi nella strada dall’alimentari a casa. Escono a cercarli, ma tornano a mani vuote.

    Così l’uomo chiude il portone di casa e lascia i figli in castigo, ammonendoli: “vado a fare la doccia e quando esco dal bagno voglio sapere la verità”.

    Proprio il disaccordo sulla versione da riferire al padre potrebbe essere stata la causa della tragedia. “Il più grande dice al piccolo di tenere la bocca chiusa, l’altro non ci sta”, si legge su Repubblica. “Si spostano sul balcone, forse una spinta di troppo e ridosso del parapetto e Benjamin, più esile, cade dall’ottavo piano”. Il fratello maggiore, David, “forse cerca di afferrarlo e viene trascinato giù”, oppure “si dispera e lo segue nel vuoto”. Tutto sarebbe avvenuto in pochi secondi.

    Ma c’è anche un’altra ipotesi: quella che i due ragazzini stessero cercando di scavalcare il muretto divisorio, uscire nell’appartamento del vicino e aggirare così la punizione.

    Di recente, si legge nell’articolo, in casa il clima era teso perché David era stato sgridato per le sigarette. Una volta era rientrato con un cellulare non suo, che la madre aveva portato ai carabinieri.

    Forse il terribile incidente di sabato scorso è stato determinato da un’altra piccola bravata, una cosa da bambini finita in tragedia. Ma sono sole ipotesi, probabilmente l’autopsia fornirà qualche dettaglio in più.

    >> Bologna, la posizione dei corpi dei fratelli precipitati dall’ottavo piano aumenta i dubbi sulla loro morte
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