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Quello che il presidente Mattarella non ha detto nel suo discorso di fine anno

Di Daniele Nalbone
Pubblicato il 2 Gen. 2019 alle 09:41 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:34

Un discorso quasi perfetto, nella forma e nella sostanza, quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel tradizionale messaggio di fine anno agli italiani il Capo dello Stato ha messo il punto su quasi tutti i temi caldi della politica italiana. (Qui il discorso integrale)                

Ma su una questione il Presidente non ha preso parola. Dimenticanza? Necessità di mantenere un equilibrio con le forze politiche che formano il governo ed evitare lo scontro? Parliamo dei migranti. 

“Auguro buon anno ai cinque milioni di immigrati che vivono, lavorano, vanno a scuola, praticano sport, nel nostro Paese”.

Mattarella si è limitato a loro, ai migranti che sono già qui, in Italia. A quelli che si sono integrati. A quelli che ogni giorno lottano per integrarsi.

Ma sui migranti “in arrivo” non una parola. Come se non fosse una questione centrale a livello politico, un terreno di scontro politico. Soprattutto, ed è qui che sarebbe dovuto intervenire, come se il nostro governo non stesse palesemente e volontariamente violando non solo le leggi del mare, ma la stessa Costituzione e ogni tipo di trattato internazionale.

Navi abbandonate in mare. Porti chiusi. Solidarietà criminalizzata. La guerra alle Ong. 

Nel discorso di Mattarella c’è stato spazio solo per i cinque milioni di immigrati che vivono e lavorano nel Paese. Perché, in fondo, loro non danno fastidio. Pagano le tasse e i “loro” bambini vanno a scuola con i “nostri”. 

E se sono stati a suo tempo clandestini, oggi non lo sono più e ricordarlo sembra non aver senso, con un simile governo.

E intanto, mentre il presidente della Repubblica dal Quirinale teneva il suo atteso e ancora oggi virale discorso, due navi di due ong attendevano invano un porto in cui attraccare per garantire i soccorsi ai migranti a bordo.

Eppure è stato un anno, il 2018, scandito sì da meno sbarchi, come trionfalmente annunciato dal Viminale, ma al tempo stesso da tanti, tantissimi, umanamente troppi morti nel “nostro” Mediterraneo: 2.218, come ha ricordato a San Silvestro Mediterranea Saving Humans.

Non dedicare nemmeno una parola a queste 2.218 persone, a tutte quelle in attesa di fuggire da una Libia violenta (qui il rapporto Onu degli “orrori”) ma con la quale facciamo accordi, fingendo di non vedere, lascia un vuoto. Lo ha lasciato nello studio del Quirinale e nelle case di ogni italiano, anche se in molti non ci hanno fatto nemmeno caso.

Anche in questo 2019, stando (anche) alle parole di Mattarella, i vari esponenti di governo potranno quindi continuare a parlare di invasione, di barbari in arrivo, di criminali che tentano di portarli in Italia, di difesa dei confini nazionali.

“La pacchia è finita” sarà il mantra politico anche del 2019. Nessuno, a livello istituzionale, ha richiamato il ministro dell’Interno. Come se negare il soccorso a un uomo non sia semplicemente contro la Costituzione.

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