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Foligno, parlano i genitori del bambino umiliato: “A nostra figlia il maestro ha detto: ‘Sei così brutta che possiamo chiamarti scimmia’”

Di Laura Melissari
Pubblicato il 22 Feb. 2019 alle 13:01 Aggiornato il 22 Feb. 2019 alle 18:50

Il quotidiano la Repubblica ha intervistato i genitori del bambino umiliato da un maestro perché nero in una scuola di Foligno. Il docente ha sostenuto che si fosse trattato di un esperimento sociale, in mezzo a una lezione sulla shoah e l’integrazione.

Non sono dello stesso parere i genitori del ragazzo, che riportano solo l’umiliazione che i loro figli hanno dovuto subire a scuola. “È tutto meno che un esperimento sociale”.

I genitori hanno aggiunto dei particolari alla già inquietante vicenda. Secondo loro il bambino sarebbe stato addirittura portato davanti a un’altra classe, la quinta A, per fargli vedere “quanto è brutto questo bambino”.

“Non puoi fare l’esperimento con solo un ragazzo di colore in una classe, per fare l’esperimento devi chiedere alla scuola prima”, ha detto il padre del ragazzo.

“Il supplente mi insulta”, aveva detto la sorellina ai genitori.

Il maestro Mauro Bocci, secondo quanto hanno riferito gli alunni, aveva fatto girare di spalle alla classe un bambino nero, dicendo alla classe: “Guardate quanto è brutto”. Il bambino, sotto shock, e i compagni, hanno riferito tutto ai loro genitori, scatenando il caso.

Dell’episodio di razzismo, presentato dal docente piuttosto come un esperimento didattico contro il razzismo, è stata vittima anche la sorella del piccolo Mike.

“A nostra figlia ha detto: sei così brutta che possiamo chiamarti scimmia”, hanno riferito i genitori, che sono seguiti dall’avvocata Silvia Tommasoni.

Anche il bambino, intervistato dal Corriere della Sera, racconta di non aver capito cosa stesse succedendo, altro che esperimento sociale: “Non voglio che succeda più. Ero lì da solo davanti alla finestra e non riuscivo a capire il perché, il tempo passava e non cambiava nulla”, ha raccontato il ragazzo. Sui compagni però l’episodio ha avuto un effetto non indifferente: “Noi siamo uguali, noi siamo come lui”, hanno detto al maestro, ribellandosi all’ingiustizia.

Odigie e Favour, papà e mamma vogliono vederci chiaro e andare fino in fondo alla vicenda. I due hanno raccontato di aver ricevuto la solidarietà di tutti genitori della classe.

Intanto il docente è stato sospeso dal Miur in via cautelare. La procura di Spoleto da ordinato un’indagine al commissariato di Foligno.

Il video di Repubblica:

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