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Home » Esteri

Un pacco di pasta da 500 grammi in Venezuela costa fino a 270 euro

Immagine di copertina

Il paese versa in condizioni economiche disastrose e questo ha causato un drastico aumento dei prezzi del cibo al mercato nero. Un confronto con i prodotti in Italia

La profonda crisi economica del Venezuela ha effetti drammatici sulla popolazione, primo fra tutti l’aumento del prezzo dei generi alimentari.

Se l’inflazione ormai tocca l’800 percento, il debito pubblico ammonta a circa 220 miliardi di dollari. La situazione è precipitata con la crisi del prezzo del petrolio, unica vera fonte di entrate sulla quale ha puntato il paese in questi anni di Chavismo, l’ideologia di stato dello scomparso presidente Hugo Chavez.

Una situazione che ha quindi costretto il governo a chiedere cibo e medicinali alla Giamaica in cambio di petrolio. Il presidente venezuelano Nicolas Maduro, sempre più contestato, ha inoltre stabilito che tutti i venezuelani debbano lavorare obbligatoriamente fino a 60 giorni nelle fattorie nazionali per produrre più cibo.

Per cui, non stupisce più e non è raro vedere per le strade di Caracas e delle altre città del paese decine e decine di persone in fila davanti a supermercati letteralmente svuotati.

La mancanza di beni di prima necessità ha fatto schizzare i prezzi dei prodotti alimentari alle stelle. Questo contesto drammatico lascia ai venezuelani tre opzioni.

La prima è fare la spesa presso i supermercati statali, dove però i consumatori sono costretti a comprare il cibo solo in alcuni specifici giorni del mese, senza alcuna garanzia di riuscire a trovare il minimo sufficiente per garantirsi un pasto familiare.

La seconda è andare ai supermercati privati, che sono più costosi ma sempre con disponibilità di merce limitata.

Infine, i venezuelani, come spesso succede in pratica, si rivolgono anche al mercato nero, dove i prodotti possono arrivare a costare fino a 15 volte di più rispetto ai più accessibili supermercati statali.

Abbiamo quindi confrontato i prezzi dei generi alimentari venduti illegalmente nel paese sudamericano al netto dell’inflazione, e quelli dei prodotti presenti sui nostri scaffali.

Pasta

In Venezuela, un pacco di circa 500 grammi di pasta può arrivare a costare 270,2 euro, in confronto all’1,05 euro necessari in Italia.

(L’articolo continua dopo la foto qui sotto) 

Latte in polvere

Una confezione di quasi 750 grammi di latte in polvere costa 7mila bolivares (circa 630 euro), in confronto ai 17 euro di media italiani. In Venezuela, è praticamente impossibile trovare del latte fresco.

Farina di mais

La farina di mais, prodotto molto usato nella cucina venezuelana, può costare fino a 270 euro, rispetto ai 15 euro con i quali si può comprare una confezione da un chilo in Italia.

Uova

Per una dozzina di uova, in Venezuela si possono spendere fino a 135 euro. In Italia, con gli stessi soldi, se ne possono comprare anche 50 volte tanto.

Caffè

Il caffè è una elemento fondamentale della cultura culinaria di entrambi i paesi. Ma se da noi è possibile godere del piacere di un espresso a meno di un euro, a Caracas un barista può arrivare a chiedere 9 euro per una tazzina di caffè.

Alla luce di questi dati, non stupisce il fatto che, secondo un sondaggio condotto da alcuni istituti universitari, l’87 per cento degli intervistati in Venezuela riceve uno stipendio insufficiente a sfamare la propria famiglia.

LEGGI ANCHE:

— Gli scaffali vuoti nei supermercati del Venezuela

— La terribile crisi economica del Venezuela

— Il Venezuela è costretto a chiedere cibo alla Giamaica in cambio di petrolio

— In Venezuela la settimana lavorativa di due giorni per risparmiare energia

— Lufthansa sospende i voli verso il Venezuela

— La Coca-Cola ferma la produzione in Venezuela

— I profilattici in Venezuela stanno finendo

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