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Home » Esteri

Secondo l’AIEA, l’Iran sta rispettando i termini dell’accordo sul nucleare

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Un rapporto dell'agenzia Onu per l'energia atomica ha reso noto come il governo di Teheran abbia rispettato finora i punti contenuti nel documento firmato a Vienna

L’agenzia Onu per l’energia atomica (AIEA) ha annunciato che la Repubblica islamica dell’Iran sta rispettando i termini indicati nell’accordo sul nucleare. A poco più di un anno dallo storico raggiungimento di un punto d’intesa fra il governo di Teheran e le sei potenze mondiali sullo spinoso programma nucleare, l’Iran sembra aver mantenuto la sua promessa. 

Il rapporto dell’Aiea visionato in maniera del tutto confidenziale dall’agenzia di stampa Reuters – che ha reso noto alcuni punti cruciali del report giovedì 8 settembre – non ha rilevato alcuna violazione commessa dal governo di Teheran. 

La relazione trimestrale redatta dall’agenzia Onu ha messo in luce come la quantità di uranio arricchito al 3.67 per cento non supera il limite a 300 chilogrammi, e le scorte di acqua pesante non oltrepassano il limite di 130 tonnellate. 

Dopo oltre un anno e mezzo di difficili trattative, il 14 luglio 2015 la Repubblica islamica dell’Iran sotto la presidenza di Hassan Rouhani ha sottoscritto un accordo con le potenze mondiali. Al tavolo delle trattative hanno partecipato i cinque paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia e Cina, più la Germania. 

L’accordo ha segnato una svolta storica e ha inaugurato un nuovo corso nella storia delle relazioni tra l’Iran e le grandi potenze internazionali, in particolare con gli Stati Uniti che non aveva più contatti con il governo centrale iraniano dall’assalto dell’ambasciata americana a Teheran avvenuta nel 1979. 

L’Iran ha così accettato di limitare lo sviluppo del suo programma nucleare. In cambio, gli Stati Uniti, le Nazioni Unite e l’Unione europea hanno annunciato di rimuovere, seppur gradualmente, le sanzioni imposte al paese per fronteggiare il pericolo di un possibile sviluppo di armi atomiche. Su questo punto, il governo di Teheran ha sempre sostenuto che il suo programma nucleare aveva solo ed esclusivamente scopi civili e non militari. 

Che cosa prevede l’accordo sul nucleare, per punti: 

L’accordo con l’Iran, di circa 100 pagine e con cinque separati annessi, è stato scritto sia in inglese sia in persiano, per evitare il pericolo di incomprensioni. Ecco cosa prevede:

– un compromesso sull’ispezione degli impianti nucleari all’interno dell’Iran, compresi quelli nei siti militari. Gli ispettori delle Nazioni Unite potranno monitorare gli impianti nel caso sospettino si stiano conducendo esperimenti nucleari illegali. L’Iran potrà rifiutare la richiesta di accesso, ma una commissione internazionale potrà annullare l’obiezione iraniana. Gli ispettori potranno provenire solo da paesi con cui l’Iran ha relazioni diplomatiche e non potranno essere americani.

– Se l’Iran violerà l’accordo, entro 65 giorni le sanzioni saranno nuovamente imposte.

– per i prossimi cinque anni resta in vigore l’embargo sulle armi e per i prossimi otto quello sui missili.

– 800 individui e imprese iraniane non saranno più sottoposti a sanzioni.

– le Nazioni Unite rimuoveranno il divieto per gli studenti iraniani di studiare fisica nucleare.

– le riserve di uranio impoverito saranno ridotte del 96 per cento. In parte saranno vendute sul mercato internazionale, in parte diluite e in parte convertite in carburante. Rimarranno all’Iran solo 300 chili di uranio impoverito, una quantità con cui non è possibile costruire una bomba atomica in tempi brevi.

– L’Iran chiuderà numerosi impianti destinati all’arricchimento dell’uranio, il processo necessario per utilizzare l’uranio per scopi nucleari. Sarà chiuso anche l’impianto di Fordow, impianto nucleare segreto che fu scoperto dall’intelligence americana solo nel 2009.

– L’accordo è particolarmente dettagliato. Tra le sanzioni economiche rimosse, anche quella sul divieto di importare caviale e pistacchi dall’Iran.

All’inizio di settembre del 2016, un think-tank statunitense ha reso noto che gli Stati Uniti e i suoi partner negoziali hanno concordato “segretamente” di consentire all’Iran di eludere alcune restrizioni definite nell’accordo nucleare, al fine di rispettare la scadenza e poter apportare un po’ di sollievo all’economia nazionale con il ridimensionamento delle sanzioni economiche.

Il rapporto è stato diffuso dall’Istituto di Washington per la Scienza e la Sicurezza internazionale e si basa sulle informazioni fornite da diversi funzionari governativi coinvolti direttamente nei negoziati. 

Il presidente del gruppo di ricerca David Albright, ex ispettore delle Nazioni Unite e co-autore del rapporto, si è rifiutato di identificare i funzionari coinvolti e l’agenzia di stampa Reuters non ha potuto verificare in modo indipendente i contenuti del rapporto. La Casa Bianca ha negato ci fossero accordi segreti.

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