Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:59
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Le donne yazide hanno vinto il premio Sakharov

Immagine di copertina

Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar hanno ricevuto il riconoscimento istituito dal Parlamento europeo per il loro impegno verso la comunità yazida perseguitata dall'Isis

Due donne yazide hanno vinto il premio Sakharov per la libertà di pensiero 2016, istituito dal Parlamento nel 1988 allo scopo di premiare personalità e organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani e delle libertà individuali. 

Giovedì 27 ottobre, a ricevere il riconoscimento sono state Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar, due giovani ragazze appartenenti alla minoranza religiosa yazida rapite nel 2014 insieme ad altre migliaia di ragazze e costrette alla schiavitù sessuale dai miliziani dell’Isis.

Entrambe sono riuscite a sopravvivere e a fuggire via. Oggi il loro impegno è focalizzato essenzialmente sull’aiuto e il sostegno fornito alla comunità yazida, in particolare alle donne che hanno subito il loro stesso tragico destino.

Il premio viene assegnato ogni anno in memoria di Andrei Sakharov, uno scienziato sovietico e dissidente politico. 

– Nadia Murad

Il 16 settembre scorso, Nadia Murad aveva ricevuto un importante riconoscimento per il suo impegno umanitario al Palazzo di Vetro di New York. La giovane 21enne era stata nominata “Ambasciatrice di Buona Volontà dell’Onu per la dignità dei sopravvissuti alla tratta degli esseri umani” conferitale dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc).

Si è trattata della prima onorificenza assegnata a una vittima dei miliziani del sedicente Stato Islamico, in occasione della Giornata internazionale della Pace.

Da diversi mesi, la giovane curda è impegnata in un’infaticabile attività per sensibilizzare la comunità internazionale sulla tragedia che ha colpito il suo popolo. 

— LEGGI: L’ex schiava sessuale dell’Isis diventata ambasciatrice delle Nazioni Unite

– Lamiya Aji Bashar

Lamiya Aji Bashar ha diciotto anni e per due anni è stata costretta ad asservire gli uomini del Califfato come schiava sessuale. I segni e le cicatrici di ciò che la giovane donna ha dovuto subire solcano visibilmente il suo volto. Ha perso l’occhio destro, dal sinistro vede poco e molti membri della sua famiglia sono stati trucidati. 

“Mi hanno catturata il 15 agosto nel villaggio di Kocho. Ci hanno radunati nella scuola del villaggio. Hanno portato via gli uomini e non sappiamo cosa ne hanno fatto. Poi hanno portato le giovani a Mosul e le nostre madri e le donne sposate a Tal Afar. Neanche a loro sappiamo cosa sia successo”, ha raccontato la giovane yazida.

“Un uomo mi ha portata a Raqqa, in Siria. Era un iracheno e sono stata con lui un mese. Da lì ho provato a scappare due volte, ma mi hanno presa entrambe mi hanno picchiata forte. E mi hanno fatto cose orrende. Dopo di ciò, mi hanno venduta a un altro uomo, a Mosul. Anche lui iracheno. Il suo nome è Abu Rami. Sono stato con la sua famiglia due mesi. Erano veramente persone orribili”, ha ricordato ancora Lamiya Aji Bashar. 

Il racconto prosegue con altri particolari sconcertanti: “Mi hanno venduta a un altro uomo di Mosul, che fabbrica bombe. Realizza autobombe e cinture esplosive. Ho vissuto con lui per due mesi. Ho provato a fuggire anche da lui. E mi ha catturata. Mi ha picchiata. Mi ha fatto di tutto. Mi obbligava anche ad aiutarlo nel suo ‘lavoro’”.

Dopo quattro tentativi di fuga falliti, Lamiya Aji Bashar è riuscita a raggiungere le zone controllate dai curdi e mettersi in salvo. Attualmente la giovane vive in Germania dove segue un programma di recupero.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti dal 7 ottobre. Ue chiede ai Paesi donatori di ripristinare i fondi all'Unrwa. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Erdogan: "Non credo che la leadership di Hamas lascerà il Qatar"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti dal 7 ottobre. Ue chiede ai Paesi donatori di ripristinare i fondi all'Unrwa. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Erdogan: "Non credo che la leadership di Hamas lascerà il Qatar"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini
Esteri / Influenza aviaria, la preoccupazione dell’Oms per la trasmissione tra umani
Esteri / Media: “Hamas valuta l’ipotesi di lasciare il Qatar”. Bombardata in Iraq una base filo-iraniana
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi