Valentina Ferragni si racconta a Vanity Fair in occasione del lancio della seconda stagione del suo podcast, Storie oltre le Stories. Si tratta di un podcast di interviste: “Sono diventata più brava a gestire l’ansia nei confronti degli ospiti. Alla prima stagione ero un’outsider e avevo paura di non essere all’altezza della situazione, ma adesso sono fortunatamente più sicura di me stessa, anche per via dell’esperienza che ho accumulato”. Nel corso dell’intervista
Nel corso dell’intervista non è mancata una riflessione sulla sorella Chiara: “Ognuno di noi è diverso e ha una storia da raccontare. Nel mio caso, ho sempre trovato tristi quelle persone che pensavano che fossi uguale a mia sorella senza conoscermi. Essere etichettata come ‘sorella di’ mi è spiaciuto, anche perché dico sempre che preferisco essere odiata per la persona che sono anziché per essere semplicemente la sorella di qualcun altro. È stato molto difficile togliersi quel pregiudizio di dosso ma, quando nel 2020 ho aperto il mio brand, ho capito per la prima volta che potevo piacere agli altri per qualcosa di mio e di nessun altro: quella è stata una vera botta di autostima che mi ha aiutata a capire che avevo anch’io qualcosa da comunicare al mondo”.
Rimanendo in famiglia, Valentina Ferragni ospiterà nel suo podcast anche la mamma Marina Di Guardo: “È una persona che si apre molto e che con noi figlie non ha mai nascosto le sue fragilità e i suoi obiettivi. Una risposta che ha dato in merito al rapporto con i suoi genitori mi ha emozionata molto: per quanto cresciamo saremo sempre legati a coloro che ci hanno messo al mondo”. Ai suoi ospiti chiede una storia che non hanno mai raccontato, mentre la sua è questa: “Mi piace girare per casa in mutande perché sono una persona libera. Quando le persone iniziano a lavorare con me viene detto loro che Valentina non ha problemi a cambiarsi i vestiti davanti a loro e non ha problemi a mostrare il suo corpo: molti pensano che abbia molte più sovrastrutture di quelle che effettivamente ho”.