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Nella Manovra del popolo gli assorbenti sono un bene di lusso, il tartufo no

Di Veronica Di Benedetto Montaccini
Pubblicato il 14 Gen. 2019 alle 07:17 Aggiornato il 8 Ott. 2021 alle 11:15

Gli assorbenti e i pannolini vengono trattati come beni di lusso, il tartufo no: sei nata donna, meriti l’IVA.

È una delle micro-misure incluse nella Manovra ormai diventata legge. La trifolata viene vista come un patrimonio di uso quotidiano e avrà una tassazione al 5 per cento, esattamente come le mele e le pere. Mentre i Tampax e i Lines continueranno a essere tassati come un occhio della testa.

La gioia per questo emendamento è solo dei gourmet: “Ecco il tartufo ‘di cittadinanza’, grazie a Lega e M5S” hanno subito scritto sui social. I sostenitori della salsa al tartufo sono convinti che questa norma porterà nelle tasche dello Stato dai 35 ai 40 milioni di euro l’anno, “perché ad oggi l’80 per cento della filiera del tartufo viaggia nell’illegalità”. Gli amanti dell’oro nero considerano quindi indispensabile un piatto stellato e non un tampone di cui tutte le donne hanno bisogno ogni 28 giorni.

Escludere un bene come gli assorbenti, cui si uniscono gli altri prodotti miranti al benessere igienico-sanitario della donna, significa considerare questo tipo di bene non essenziale e di conseguenza non degno di tutela. Tassare con un’IVA del 22% può compromettere la qualità della vita di tutte coloro che non hanno una disponibilità economica tale da sostenere una spesa fissa mensile e che si protrae nel tempo.

Questa scelta politica denuncia poi una stigmatizzazione delle mestruazioni, che restano “quelle cose lì” che costano la vita alle piante e che è meglio fingere che non esistano. Una questione che deve restare innominabile insomma, un po’ come la parità di genere.

Nelle scorse settimane, il movimento Onde Rosa aveva lanciato una petizione sul sito change.org: non chiedevano l’utopia della Scozia, che ha reso gli assorbenti gratis per legge, ma domandavano di ridurre la tassa su questi prodotti femminili: in poco tempo erano state registrate 2500 firme sotto il nome “Stop Tampon Tax”.

“Se un rasoio maschile è tassato come bene di prima necessità (Ndr I rasoi e la schiuma da barba, hanno l’IVA al 22 per cento alla stessa identica maniera. Infatti, nel lungo elenco citato anche da Butac che riporta tutti i prodotti che hanno un’IVA agevolata al 4 per cento i rasoi non sono presenti), – si legge sulla pagina Facebook di Onda Rosa- viene spontaneo chiedersi come mai un assorbente non abbia lo stesso regime di tassazione. Il costo degli assorbenti non è un problema che riguarda esclusivamente le donne ma è un problema che coinvolge tutta la famiglia, uomini compresi”.  Non sono servite le firme, né il passaparola: il ciclo è rimasto un lusso in questa Manovra 2018.

Ci sono persone che un piatto di tagliatelle al tartufo non l’hanno neanche mai assaggiato, perché i Tampax al discount tutti i mesi, per trent’anni, sono già un miracolo. L’IVA imposta sugli assorbenti è indirettamente una tassa sull’essere nata donna.

 

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