Un solo oggetto per rappresentare tutte le religioni nelle scuole
Una studentessa di design ha realizzato un progetto provocatorio per promuovere la laicità nei luoghi pubblici, cioè l'assenza di simboli religiosi
Veronica Spano, studentessa di Design e Arti all’università
di Bolzano, ha realizzato un progetto intitolato Ecce scuola al fine di sensibilizzare al tema della laicità nelle
scuole e nei luoghi pubblici in generale.
Secondo l’autrice, “In Italia, i professori e gli studenti
che hanno provato a togliere dalle pareti delle proprie classi la
croce cristiana in nome del rispetto di tutti hanno spesso ricevuto
pesanti multe e sono stati ripresi disciplinarmente, anche se l’Italia è uno
stato laico.
Per questo ho disegnato un oggetto che si possa appendere ai
muri delle classi, un oggetto che non sia costituito solo da una croce ma
che incorpori contemporaneamente molti altri simboli religiosi, ad affermare provocatoriamente che, o vengono appesi tutti i possibili simboli religiosi del mondo, oppure la soluzione più giusta sarebbe quella di non appenderne nessuno.
In
particolare, il progetto è composto da diversi oggetti, accomunati dal
tema della coesistenza paritaria tra religioni diverse. Nel primo oggetto
creato, il chiodo che normalmente servirebbe a fissare la croce alla parete
viene allungato in modo da poter ospitare non solo il simbolo cristiano ma
anche altri simboli, lasciando ad ognuno la possibilità di scegliere quale
simbolo porre di fronte agli altri, con tutti i significati che un’azione del
genere può avere.
L’obiettivo è quello di “un’uguaglianza
rappresentativa”: il simbolo che compare per primo non nega mai la
presenza degli altri simboli, impossibili da nascondere, ma fa interrogare
sulla presunta necessità di avere qualcosa “in primo piano” rispetto
al resto. L’artista ha deciso di utilizzare il legno per la sua opera, in
quanto materiale originale della croce, e ne ha completato la costruzione con
il metallo, un richiamo ai chiodi usati per appendere le icone sacre.
Il secondo oggetto del progetto è simile a un disco orario,
e permette di poter cambiare simbolo grazie al meccanismo di rotazione di due
dischi, uno di legno e l’altro di metallo.
Il terzo è infine un gioco rivolto ai bambini: si tratta di
una tavola di legno con una griglia e una legenda, grazie alla quale è
possibile comporre i vari simboli religiosi inserendo alcuni gessetti nei buchi
della tavola. L’azione compiuta è sempre la stessa, dunque i simboli si trovano
allo stesso livello, senza che uno sia più importante degli altri.
Nella seconda parte del progetto, l’obiettivo è invece trasmettere
il potere d’influenza che i simboli esercitano su di noi, anche quando non ne
notiamo la presenza o diamo per scontato il fatto che si trovino sul muro di
una scuola. I simboli sono stati infatti trasformati in bollini, veri e propri
“marchi” che si attaccano direttamente sulla pelle, imponendo un’”etichetta”, intesa
“come sistema di valori e come l’insieme dei comportamenti ad essi conformi,
che generano quindi l’esclusione automatica di altri pensieri e comportamenti”.