L’Arca di Noè esiste e si trova in Kentucky
L'organizzazione religiosa di stampo creazionista Answers in Genesis ha creato un parco a tema con una replica di 130 metri della celebre imbarcazione
Ha aperto al pubblico giovedì 7 luglio nel nord del Kentucky
un parco a tema piuttosto originale, che ha come principale attrazione non un
ottovolante, ma una nave di legno lunga 137 metri, anche nota come Arca di Noè.
Si tratta infatti del progetto, costato la sbalorditiva
cifra di cento milioni di dollari, portato a termine dall’organizzazione
religiosa di stampo creazionista Answers in Genesis, che ha voluto unire fede e
capitalismo per promuovere le proprie idee in materia biblica e allo stesso
tempo intrattenere a pagamento i visitatori della celebre imbarcazione.
La replica dell’Arca è stata costruita basandosi sulle
dimensioni specificate nel Libro della Genesi, che parla di “300 cubiti di
lunghezza, 50 di altezza e 30 di larghezza”, misure che sono state convertite
in 137, 23 e 14 metri, a quanto pare il necessario per mettere in salvo una
coppia di ogni specie di animale in caso di diluvio universale.
Il parco a tema, che prevede anche un’area attrezzata con
altre attrazioni minori intorno all’arca, si chiama The Ark Encounter e si
trova a Williamson, nel sud degli Stati Uniti, in una zona piuttosto nota per
la forte presenza religiosa e soprattutto per le declinazioni creazioniste
della fede cristiana.
I tempi di costruzione sono durati due anni, e al suo
interno si possono trovare riproduzioni di varie creature in gabbie di legno,
tra cui orsi, cani, gatti, rinoceronti modificati nella loro conformazione, facendo in modo di farli somigliare alle versioni non ancora evolute di questi animali, che secondo gli organizzatori sarebbero esistiti ai tempi di Noè.
I gestori dell’attrazione sono molto rigorosi in materia
religiosa: i dipendenti assunti per lavorare all’interno del parco hanno
infatti dovuto firmare un accordo sconfessando il matrimonio tra persone dello
stesso sesso e il sesso prematrimoniale.
Ken Ham, presidente e co-fondatore dell’organizzazione,
ha difeso la scelta dichiarando: “Se sei un organizzazione religiosa, è
consentito avere delle preferenze religiose nelle assunzioni. Ha senso. Allo
stesso modo, non riuscirei a immaginare un’associazione pro-aborto che assumesse
uno come me”.