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    Nuovo parere dell’Ema su AstraZeneca: “Non confermato nesso genere con trombosi, benefici del vaccino superano i rischi”. Raccomandata la somministrazione della seconda dose

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 23 Apr. 2021 alle 15:58 Aggiornato il 23 Apr. 2021 alle 16:52

    Vaccino AstraZeneca: Ema raccomanda somministrazione seconda dose

    Alle 16 di venerdì 23 aprile, l’Ema ha fornito un nuovo parere su AstraZeneca raccomandando la somministrazione della seconda dose del vaccino e sottolineando, ancora una volta, che non vi è nessun nesso di genere con i rari eventi di trombosi registrati nei vari Paesi dell’Ue e che i benefici continuano a superare i rischi.

    Non confermato nesso genere con trombosi

    “I dati disponibili in tutta l’Ue – si legge in un rapporto dell’Agenzia europea per i medicinali – non sono sufficienti per fornire ulteriore contesto sui benefici e sui rischi in relazione al sesso”.

    “Gli effetti collaterali più gravi sono casi molto rari di coaguli nel sangue insoliti con piastrine basse, che si stima si verifichino in una persona su 100mila vaccinati”.

    “Il vaccino AstraZeneca – si legge ancora nel report – è efficace nel prevenire ricoveri, ricoveri in unità di terapia intensiva e decessi dovuti al Covid-19. Gli effetti collaterali più comuni sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni”.

    Secondo l’Ema, inoltre, i “benefici della vaccinazione aumentano con l’aumentare dell’età e dei tassi di infezione”.

    Vaccino AstraZeneca: l’Ema raccomanda la somministrazione della seconda dose

    L’Ema, inoltre, ha raccomandato di continuare a somministrare la seconda dose del vaccino AstraZeneca, tra 4 e 12 settimane dopo aver somministrato la prima in linea con le informazioni sul prodotto.

    “Il comitato ha preso in considerazione le raccomandazioni di somministrare la seconda dose di Vaxzevria dopo un intervallo più lungo delle 4-12 settimane raccomandate, di non somministrare affatto una seconda dose o di somministrare un vaccino a mRNA come seconda dose” si legge in una nota dell’agenzia.

    “L’esposizione e il tempo di follow-up non sono stati sufficienti per determinare se il rischio di coaguli di sangue con piastrine basse dopo una seconda dose differirà dal rischio dopo la prima dose. Al momento non ci sono dati o sono limitati per modificare le attuali raccomandazioni”.

    AstraZeneca vaccino sicuro: “Benefici superano rischi”

    “L’attuale analisi non costituite una valutazione del rapporto rischi-benefici del vaccino, che rimane positivo per gli adulti in tutte le fasce d’età”. Lo scrive l’Ema in merito al vaccino AstraZeneca.

    “Come per tutti i vaccini, Vaxzevria è stato approvato nell’Ue perché i suoi benefici superano i rischi per un individuo potenzialmente esposto all’agente che causa la malattia”.

    “Tuttavia le autorità nazionali in seguito considerano altri fattori quando decidono come utilizzare al meglio i vaccini. Poiché la vaccinazione è un intervento di sanità pubblica, le autorità nazionali potrebbero anche considerare i benefici per la popolazione nel suo insieme, poiché i vaccini possono proteggere più persone di quelle vaccinate” sostiene l’Agenzia europea.

    La vicenda AstraZeneca

    Nell’ultima conferenza stampa dell’Ema, convocata per il 7 aprile scorso, l’Agenzia europea per i medicinali aveva confermato una “possibile correlazione fra AstraZeneca e rari casi di trombosi” sottolineando, però, che “i benefici superano i rischi”.

    L’Ema non aveva rilevato fattori di rischio per età e genere, evitando, dunque, raccomandazioni specifiche di restrizioni per ridurre il rischio.

    Tuttavia i principali Paesi europei, tra cui l’Italia, hanno deciso di raccomandare la somministrazione del vaccino dell’azienda anglo-svedese agli over 60.

    Sui richiami, invece, sono state seguite strade diverse. Se la Germania, ad esempio, ha deciso di somministrare un vaccino diverso a chi aveva già ricevuto la prima dose di AstraZeneca, l’Italia non ha vietato i richiami, sottolineando che i rari eventi tromboembolici si erano verificati solamente in soggetti ai quali era stato somministrato il siero per la prima volta. Motivo per cui, era stato specificato dalle autorità sanitarie italiane, chi aveva già ricevuto la prima dose avrebbe anche ricevuto il richiamo con lo stesso vaccino.

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