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    Biden sconfessa Trump e sblocca i fondi alle Ong che difendono il diritto all’aborto

    Gli ultimi due ordini esecutivi del nuovo presidente Usa rilanciano l'Obamacare e annullano la Mexico City Policy: la norma negava i finanziamenti federali alle Ong che praticano l'aborto nel mondo

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 29 Gen. 2021 alle 10:17 Aggiornato il 29 Gen. 2021 alle 14:11

    I nuovi ordini esecutivi di Biden per promuovere il diritto alla salute e all’aborto

    A otto giorni dall’insediamento della sua presidenza, Joe Biden ha già firmato oltre 20 ordini esecutivi per ribaltare le scelte più controverse compiute dal suo predecessore e dare un segnale all’America, tenendo fede alle promesse fatte in campagna elettorale. Dopo il reintegro degli Stati Uniti nell’accordo di Parigi sul clima, gli ordini esecutivi che sospendono la perforazione di petrolio e gas nel demanio federale o la revoca della norma che impediva alle persone transgender di servire nell’esercito, ieri è stata la volta della sanità.

    Biden ha firmato due nuovi ordini esecutivi volti a rilanciare il programma Medicaid e a promuovere la salute riproduttiva delle donne, nei giorni in cui dall’altra parte dell’Oceano, in Polonia, è entrata in vigore una legge che rende il divieto di abortire quasi totale. Il primo decreto firmato da Biden ha riaperto le iscrizioni alle polizze sanitarie dal 15 febbraio al 15 marzo sul sito del governo healthcar.gov, che erano state chiuse dall’amministrazione precedente a novembre: l’obiettivo è quello di rafforzare la copertura sanitaria per gli americani a basso reddito prevista dall’Obamacare dopo che Trump ha fatto tutto il possibile per limitare le adesioni al programma.

    Con il secondo decreto, poi, Biden ha annullato la Mexico City Policy, che nega i finanziamenti federali a Organizzazioni non governative internazionali che praticano l’aborto nel mondo o che forniscono informazioni sull’interruzione di gravidanza al di fuori degli Stati Uniti. Una norma fortemente voluta da Trump. “Nel nostro Paese e nel mondo a troppe donne è negato il loro diritto di scelta in materia di riproduzione. Joe Biden vuol proteggere questi diritti”, ha scritto la vice presidente Kamala Harris su Twitter.

    “Dobbiamo riparare ai danni fatti da Trump in ambito sanitario, soprattutto per quel che riguarda la salute delle donne“, ha detto Biden, che ora ha anche chiesto di rivedere l’Emendment Hyde, un emendamento che impedisce l’impiego di fondi federali per l’aborto (a meno che non sia a rischio la salute della donna o se la gravidanza è frutto di uno stupro) e che in passato aveva appoggiato.

    Un cambio di posizione che incontrerà il favore dell’ala progressista del partito e delle donne che hanno contribuito a farlo eleggere, ma gli alienerà ancor più le simpatie delle gerarchie ecclesiastiche americane, sul piede di guerra contro i democratici già dalla campagna elettorale. Subito dopo la cerimonia di inaugurazione a Capitol Hill Jose Gomez, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici Usa, ha dichiarato che le politiche del nuovo presidente “faranno avanzare il male morale e minacceranno la vita e la dignità umana, in maniera più grave in materia di aborto, contraccezione, matrimonio e genere”. Una spaccatura che sarà difficile rimarginare, ma da cui Papa Francesco si tiene lontano.

    “Il popolo americano possa continuare a trarre forza dagli elevati valori politici, etici e religiosi che hanno ispirato la nazione sin dalla sua fondazione”, ha detto Bergoglio per accogliere il mandato del nuovo presidente. E, come alcuni osservatori hanno fatto notare, nello Studio Ovale della Casa Bianca Biden – il secondo presidente cattolico dopo John Fitzgerald Kennedy – ha esposto una foto del Papa.

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