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Home » Esteri

Non vuole perdersi la nascita del figlio e l’azienda lo licenzia

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La notte di capodanno, Lamar Austin doveva scegliere se andare a lavoro o vedere il suo bambino nascere. Ha scelto la seconda opzione, ma ha perso il suo impiego

Quando Lamar Austin ha dovuto scegliere tra un fine settimana lavorativo o assistere alla nascita di suo figlio Cainan, ha preso la decisione più ovvia. Ma il suo datore di lavoro non l’ha pensata allo stesso modo. 

L’uomo era stato assunto part-time per un periodo di prova di 90 giorni come guardia di sicurezza presso la Salerno Protettive Services, con sede a Manchester, nel New Hampshire.

Il week end compreso tra venerdì 31 dicembre e sabato 1 gennaio 2017, Lamar avrebbe dovuto coprire un turno lavorativo ma questo coincideva con l’arrivo del suo quarto figlio. 

Lamar aveva così inviato una lettera all’azienda in cui spiegava la situazione al suo capo. Certamente, non immaginava la risposta piccata del suo datore di lavoro, che ha replicato così: “Stai forzando la mano, se domani alle 8 di mattina non sarai puntuale al tuo posto, allora saremo costretti a mettere fine al rapporto lavorativo”. 

All’una di notte del 1° gennaio, Cainan è venuto al mondo divenendo il primo bambino nato in coincidenza del nuovo anno in New Hampshire. 

Dopo la nascita del figlio, Lamar ha ricevuto la lettere di licenziamento da parte dell’azienda. 

Quando la storia di Lamar è stata pubblicata sul giornale locale, ha colpito la sensibilità di un ex membro del consiglio della città che ha incaricato un avvocato esperto in diritto di famiglia di difenderlo. 

L’avvocatessa Sara Persechino ha deciso così di lanciare una campagna di sensibilizzazione sulla piattaforma di raccolta fondi GoFundMe, al fine di raccogliere incentivi per aiutare economicamente la famiglia Austin, almeno fino a quando Lamar non avrebbe trovato un altro impiego. 

“Nessuno dovrebbe scegliere tra famiglia e lavoro”, ha sottolineato la legale di famiglia. “Accogliere un nuovo bambino in una famiglia dev’essere un momento gioioso”. 

In quattro giorni, oltre duecento persone hanno aderito all’appello e sono stati raccolti complessivamente oltre 6mila dollari. Oltre al contributo economico, diverse aziende e datori di lavoro hanno contattato Lamar per offrirgli nuove opportunità lavorative. 

L’azienda responsabile del licenziamento in tronco ha puntato il dito contro i media locali, accusandoli di aver raccontato solo una versione dei fatti, ma nel contempo dai vertici della società non sono giunte repliche che raccontino una differente versione della vicenda. 

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