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Una polpetta avvelenata

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Saluto nazista o gesto innocuo? In Francia tutti parlano della quenelle

Da polpetta a gesto “rivoluzionario”. È sufficiente stendere un braccio verso il basso ponendo l’altra mano sul braccio teso, per ottenere una sorta di gesto dell’ombrello per alcuni, o di saluto romano all’inverso, secondo altri. Il gesto è stato appunto soprannominato “quenelle”, come una specialità gastronomica, e in Francia sta guadagnando sempre più attenzione mediatica. Merito anche dell’umorista francese –più volte condannato per antisemitismo – Dieudonné, al secolo Dieudonné M’bala M’bala.

Dieudonné ha utilizzato la quenelle per la prima volta durante la campagna delle elezioni europee del 2009, quando era alla guida di un partito di estrema destra. Allora Dieudonné aveva reso esplicito il riferimento fallico e antisionista del gesto, durante una conferenza stampa tenutasi a Parigi.

In un video pubblicato lo scorso agosto su Youtube, Dieudonné ha poi definito la quenelle un “simbolo di non sottomissione al sistema”, un “atto sovversivo che appartiene alla rivoluzione”. Tuttavia, le allusioni, volontarie o meno, a gesti del passato e la definizione vaga che lo stesso ideatore ne dà, lasciano spazio ad ampie interpretazioni.

Yaakov Haguel, dell’Organizzazione Sionista Mondiale, segnala di aver già cominciato a ricevere, nel suo dipartimento, segnalazioni di foto di persone in “posa quenelle” mesi fa, come riporta il giornale israelita Ynetnews. Suggerisce inoltre che gli attivisti neonazisti potrebbero aver colto l’occasione di utilizzare il gesto, per ovviare alle conseguenze legali che fare il saluto romano comporterebbe.

Una pagina Facebook raccoglie le foto dei “quenelliani”, che a volte posano insieme ad altre persone, spesso ignare delle origini e del significato possibile del gesto, come ad esempio vittime dell’Olocausto.

La controffensiva informatica non ha tardato a rispondere alla popolarità che la quenelle sta guadagnando. Lo scorso 14 dicembre, un hacker francese ha piratato il sito dell’umorista, riempiendone la prima pagina di una serie di post che rivelano l’identità e la professione delle persone colpevoli di aver frequentato il sito e fatto il gesto della quenelle, con tanto di prove fotografiche.

L’attacco non fa che alimentare la polemica intorno ad un gesto dal significato pericolosamente vago, nell’attesa che le autorità francesi si decidano sulla legalità o meno della polpetta.

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