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    La Turchia invade la Siria, Medici Senza Frontiere pronta a fornire cure alla popolazione in fuga dai bombardamenti

    Carri armati turchi al confine con la Siria Credit: AFP

    Le equipe dell'organizzazione medico umanitaria si preparano a soccorrere i pazienti in aumento a causa del conflitto

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 10 Ott. 2019 alle 11:55 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:15

    Medici Senza Frontiere pronta a fornire cure a nord-est della Siria

    Medici Senza Frontiere (MSF) è pronta a fornire cure mediche a seguito dell’azione militare lanciata dall’esercito turco nel nord-est della Siria.

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    L’organizzazione medico umanitaria fa sapere che le sue equipe a Tal Abyad si stanno preparando per un potenziale aumento dei pazienti a causa del conflitto, mentre i team medici presenti a Ain Al Arab (Kobane), Ain Issa, Al Mallikeyeh (Derek), Raqqa e Tal Tamer sono in stand-by, pronti a fornire assistenza in caso di necessità.

    “Abbiamo già visto persone sfollate da località lungo il confine e siamo molto preoccupati che l’intervento militare minaccerà la sicurezza e la salute della popolazione siriana”, dichiara lo staff di Msf.

    L’organizzazione, presente in Siria dal 2009, chiede attenzione e rispetto per il diritto internazionale umanitario, per “garantire la protezione dei civili, degli ospedali, delle ambulanze e del personale medico e umanitario”, si legge nella nota.

    L’attacco nel nord-est della Siria da parte della Turchia è iniziato nel pomeriggio di mercoledì 9 settembre, nell’ambito della cosiddetta Operazione Primavera della Pace, lanciata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan contro le organizzazioni terroristiche PKK/YPG e Daesh.

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    “Il nostro obiettivo è distruggere il corridoio del terrore che si sta tentando di formare sul nostro confine meridionale e portare stabilità e pace nella regione”, ha annunciato Erdogan.

    Sono almeno 18 mila i combattenti di milizie locali dell’Esercito siriano libero (Esl) che prenderanno parte all’operazione militare della Turchia contro le forze curde nel nord-est della Siria.

    A riferirlo è Abdelrahman Ghazi Dadeh, portavoce di Anwar al-Haq, una milizia dell’Esl, precisando che 10 mila saranno impiegati a Ras al-Ayn e gli altri a Tal Abyad, le due postazioni frontaliere evacuate dai soldati Usa.

    Secondo il Centro di coordinamento militare delle Forze Democratiche Siriane, i primi raid aerei turchi hanno provocato un numero imprecisato di vittime tra i civili.

    Oggi, giovedì 10 ottobre, l’Ufficio d’informazione del Kurdistan ha fatto sapere che gli aerei turchi hanno bombardato anche Kobane, città simbolo della resistenza curda contro l’Isis, colpendo sia obiettivi militari che civili.

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    Msf lavora in Siria dal 2009. Nel Nord del paese gestisce ospedali e cliniche mobili, attività di vaccinazione e distribuzione di beni di prima necessità. Nei governatorati di Idlib e Aleppo supporta servizi medici di base e specialistici. In Siria Msf non lavora in aree controllate dal governo perché tutte le richieste di autorizzazione per accedere a queste aree sono state rifiutate.

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