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The Sisters of Invention

Immagine di copertina

Un gruppo musicale composte da ragazze australiane affronta gli stereotipi delle persone con disabilità

Annika, Michelle, Jackie, Aimee e Caroline sono le cinque ragazze che compongono il gruppo pop australiano The Sisters of Invention.

Il loro non è un complesso musicale come tutti gli altri. Ognuna delle cinque ragazze, infatti, è affetta da difficoltà di apprendimento e altri handicap.

A rendere le Sisters of Invention uniche è anche il messaggio che hanno deciso di mandare al mondo, ovvero la sfida alla visione che la società ha delle disabilità, e la rivendicazione di essere adulte, non bambine.

“This isn’t Disneyland”, il singolo che anticipa l’album in uscita all’inizio del 2015, recita “questa non è Disneyland, questa è la verità nuda e cruda”.

Il video che hanno scelto per la canzone ne rinforza il messaggio: all’inizio le 5 ragazze appaiono vestite da principesse Disney, con in mano dei giocattoli. Ma, alla fine del video, le ali di Campanellino sono rotte, I capelli di Raperonzolo sono stati tagliati e i loro giocattoli buttati da una parte.

La sede della band si trova ad Adelaide, città australiana dove le ragazze si sono incontrate nel 2010, in occasione di un coro organizzato da Tutti, un’organizzazione no profit che sostiene gli artisti disabili.

L’associazione ha riconosciuto il talento delle ragazze e le ha invitate a formare un gruppo. Da allora le Sisters of Invention suonano due o tre volte al mese e riescono a guadagnarsi da vivere con la musica.

Il nome della band è stato scelto da Michelle, 25 anni e affetta da una paralisi celebrale e una leggera disabilità d’apprendimento. “Perché siamo come sorelle, e perché ci supportiamo a vicenda, sia quando calchiamo il palco che dopo gli spettacoli. Per quanto riguarda il termine ‘invenzione’ è perché stiamo cercando di cambiare la visione della gente circa le persone disabili. Stiamo reinventando le regole”, ha dichiarato la ragazza alla BBC.

Le dieci canzoni dell’album sono state scritte durante gli incontri che due volte a settimana riunivano le musiciste , e sono tutte basate su episodi autobiografici. 

In una canzone, Chaos and Serenity, Annika, ragazza ventinovenne affetta da cecità, parla di quando, ancora a scuola, si trovò di fronte a un messaggio ambiguo sulle sue abilità. Da una parte i genitori, convinti che la ragazza potesse riuscire a conseguire buoni risultati scolastici, dall’altra il preside che continuava a ripetere che ciò non era possibile.

“La maggior parte della poesia deriva da loro” dichiara Ross, il manager alla Bbc. “Io non sono affatto interessato alle loro disabilità, ciò che mi interessa è che tramite loro possiamo vedere il mondo da un punto di vista che nella culture pop non ci capita mai di vedere”, ha dichiarato l’uomo.

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