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Home » Esteri

In Svizzera i giovani socialisti vogliono abolire la prima classe dei treni

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Il movimento giovanile del Partito socialista elvetico lamenta un sovraffollamento nei convogli: "Lo spazio non deve essere un privilegio per ricchi"

Il movimento giovanile del Partito Socialista Svizzero vuole abolire la prima classe dei treni.

“Lo spazio non deve essere un privilegio dei ricchi. I trasporti pubblici sono a disposizione, senza distinzioni, dell’insieme della popolazione e devono smettere i trattamenti particolari per chi ha più disponibilità finanziarie”, ha dichiarato a TSR, la tv pubblica in lingua francese, Yvan Rime, vice-presidente dei Giovanni Socialisti elvetici.

Secondo Rime, nella seconda classe si registra un eccessivo sovraffollamento quando in prima classe le condizioni di viaggio sarebbero ottimali.

Un’azione di protesta aveva già riguardato la tratta Friburgo-Berna, una di quelle maggiormente toccate dal fenomeno denunciato dai giovani del movimento. Ma la critica riguarda tutto il sistema ferroviario del paese, che negli ultimi anni ha investito nell’alta velocità invece di puntare sulle tratte regionali.

Il consigliere nazionale del Partito Popolare Democratico (PDC) Fabio Regazzi, membro della Commissione Trasporti del Parlamento di Berna, ha ammesso che le ferrovie nazionali potrebbero fare uno sforzo per le ore di punta, quando si registra maggiore disagio, ma che la differenza tra la prima e la seconda classe deve essere mantenuta.

“Chi paga un costo maggioritario nel suo abbonamento ha il diritto di avere un privilegio e nelle ore di punta si ha difficoltà a trovare posto anche in prima classe. Non è automatico avere sempre questo piccolo privilegio”, ha dichiarato.

“Per alcuni clienti è un requisito fondamentale, altrimenti non prenderebbero il treno”, hanno spiegato le ferrovie cittadine zurighesi Zvv, per le quali la differenza di classe “aiuta a far quadrare i conti”. Inoltre, le percentuali di guadagno di spazi, secondo le aziende, sarebbero risibili: al massimo dal 5% al 20%.

“Un’abolizione sarebbe asociale”, ha commentato Marco Salvi di Avenir Suisse, “con i loro biglietti maggiorati i passeggeri di prima pagano il servizio anche per quelli della seconda. Se scomparisse davvero a rimetterci sarebbero proprio loro”.

Ma per Yvan Rime il cambiamento “su lungo termine sarebbe sostenibile. Le differenze di prezzo e negli spazi non sono solo deleterie ma creano una barriera sociale che costruisce muri e impedisce alla persone di incontrarsi”.

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