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Stati Uniti, giovane afroamericano pestato a morte da 5 agenti: il video shock

Immagini che non possono lasciare indifferenti. Tyre Nichols, 29 anni, è stato brutalmente picchiato dalla polizia negli Stati Uniti che lo aveva fermato per eccesso di velocità. “Mamma, mamma, mamma”, sono state le ultime parole del ragazzo riprese in video dalle bodycam degli agenti e da una telecamera di sorveglianza a 90 metri da casa sua a Memphis, in Tennessee, mentre continuava a ripetere “che cosa ho fatto?”.

Le autorità di Memphis hanno diffuso il video (attenzione: immagini forti) che mostra i cinque agenti afroamericani che fermano e picchiano a morte il giovane afroamericano. Il 29enne era stato fermato per una presunta guida spericolata. I cinque poliziotti sono stati accusati di omicidio di secondo grado, aggressione, sequestro, cattiva condotta e abuso. Sono stati tutti licenziati.

Il ragazzo afroamericano, con un figlio di 4 anni, era stato fermato  al volante della sua auto sabato 7 gennaio alle 8:30, da cinque agenti, anche loro neri: Tadarrius Bean, Demetrius Haley, Emmitt Martin III, Desmond Mills Jr e Justin Smith. Tyre Nichols è morto tre giorni dopo in seguito alle ferite riportate. “Dannazione, non ho fatto niente… sto solo cercando di tornare a casa”, urla il 29enne.

Intanto gli agenti lo costringono a terra mentre gli ordinano di sdraiarsi sulla pancia, spruzzandogli in faccia uno spray al peperoncino. Nichols si libera, si alza in piedi e corre lungo una strada mentre gli agenti lo inseguono, sparando contro di lui con il taser. Un altro video mostra una successiva colluttazione dopo che gli agenti hanno raggiunto di nuovo Nichols e lo picchiano. Si vedono due poliziotti che lo tengono fermo a terra mentre un terzo lo prende a calci e un quarto sferra colpi con quella che sembra essere una verga, prima che un altro agente lo percuota.

Il rapporto degli agenti parla di fermo per eccesso di velocità; ma Cerelyn Davis, la prima donna nera a capo della polizia di Memphis, ha detto che non ci sono prove di alcuna infrazione da parte di Nichols e ha paragonato il suo pestaggio a quello di Rodney King, che scatenò le rivolte del 1992 a Los Angeles. Le violente immagini hanno scosso l’America e causato proteste in molte città.

Decine di persone si sono radunate a Times Square, nel centro di New York, per protestare dopo la diffusione dei video sull’uccisione da parte della polizia di Tyre Nichols. Secondo quanto riferito dai media, sul posto è giunta la polizia e ci sono stati scontri con i manifestanti, conclusi con alcuni arresti. Nella città del Tennessee – riferiscono i media locali – i manifestanti hanno bloccato il ponte dell’Interstate 55 che attraversa il fiume Mississippi e porta verso l’Arkansas. A Washington decine di manifestanti si sono radunati a Lafayette Park, vicino a Black Lives Matter Plaza, e in K Street mentre a Boston hanno marciato lungo Tremont Street, creando problemi al traffico cittadino. La Nbc segnala manifestazioni di protesta anche a Sacramento, San Francisco, Atlanta, Asheville, Filadelfia, Providence e Dallas.

“Come tanti, sono indignato e profondamente addolorato nel vedere l’orribile video del pestaggio che ha provocato la morte di Tyre Nichols. È ancora un altro doloroso promemoria della profonda paura e del trauma, del dolore e dello sfinimento che gli americani di colore sperimentano ogni singolo giorno”: così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo la diffusione dei video sull’aggressione fatale a Nichols da parte di cinque agenti a Memphis.

Joe Biden ha rilanciato il suo appello contro le proteste violente per la morte di Tyre Nichols. “Coloro che cercano giustizia – ha detto – non dovrebbero ricorrere alla violenza o alla distruzione. La violenza non è mai accettabile; è illegale e distruttiva. Mi unisco alla famiglia di Nichols nel chiedere una protesta pacifica”. Biden ha anche chiesto “un’indagine rapida, completa e trasparente”.

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