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    La polizia somala ha sparato su una folla che protestava contro gli attentati di Mogadiscio

    Immagine di repertorio. Credit: Afp

    Il fatto è avvenuto nella capitale Mogadiscio, nei pressi del luogo dove sono teatro degli attentati del 14 ottobre che hanno ucciso oltre 300 persone

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 18 Ott. 2017 alle 11:56 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:14

    A Mogadiscio, la polizia somala ha aperto il fuoco contro una folla di persone che protestava contro gli attentati terroristici che il 14 ottobre hanno ucciso oltre 300 persone, in quella che è stata definita “la peggiore strage di sempre” perpetrata nel paese. Almeno tre persone sono rimaste ferite. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters.

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    A quanto riferisce l’agenzia di stampa Reuters, che cita alcuni testimoni presenti al fatto, le autorità hanno cercato di impedire alla folla di accedere al sito degli attentati, avvenuti K5 Junction, una zona ricca di alberghi e ristoranti della capitale somala.

    Un testimone citato da Reuters riferisce di aver sentito esplodere alcuni colpi di arma da fuoco subito dopo che la polizia ha fermato i dimostranti. La folla stava infatti marciando verso il luogo in cui sono esplose le due bombe che hanno ucciso più di 300 persone. Al momento nessun gruppo terroristico ha ancora rivendicato gli attentati.

    Abdikadir Abdirahman, direttore del servizio di ambulanze Aamin della capitale somala, ha riferito che la propria organizzazione ha dovuto portare via dal luogo della sparatoria una donna incinta insieme ad altre due persone.

    “Anche gli altri due erano dimostranti”, ha detto a Reuters Abdirahman. “Sono stati feriti dai proiettili sparati dalla polizia per disperdere la folla che voleva avere accesso al luogo degli attentati. In seguito, gli agenti hanno però permetto alle migliaia di manifestanti di accedere al sito degli attacchi.

     

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