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    Spagna, condanne da 9 a 13 anni per i leader indipendentisti della Catalogna

    I leader sono stati dichiarati colpevoli di "sedizione" e "appropriazione indebita"

    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 14 Ott. 2019 alle 09:57 Aggiornato il 14 Ott. 2019 alle 11:58

    Sentenza Spagna Catalogna: condannati i 12 leader indipendentisti

    La Corte Suprema di Spagna ha emanato una sentenza di condanna nei confronti dei 12 leader separatisti della Catalogna. Nove di loro dovranno scontare dai 9 ai 13 anni di carcere. Carles Mundó, Meritxell Borràs, Santi Vila sono stati invece condannati a pagare soltanto delle ammende.

    I leader sono stati dichiarati colpevoli di “sedizione” e “appropriazione indebita”. Non sarebbe stata invece confermata la colpevolezza per il reato di ‘”ribellione” di cui i politici separatisti erano stati accusati a seguito della proclamazione dell’indipendenza del parlamento catalano avvenuta nell’ottobre 2017. Per questa ragione 9 dei 12 imputati erano già in stato di detenzione preventiva da poco meno di due anni.

    Per la Procura di Madrid l’organizzazione del referendum sulla secessione ha rappresentato infatti un colpo di stato.

    La sentenza ha riguardato anche l’ex vicepremier della Generalitat Oriol Junqueras e la ex speaker del parlamento catalano Carme Forcadell.

    Gli altri condannati sono l’ex portavoce del governo Jordi Turull, gli ex ministri Raul Romeva, Dolors Bassa, Josep Rull, Carles Mundó, Meritxell Borràs, Santi Vila e Joaquim Forn e i due leader indipendentisti Jordi Sànchez e Jordi Cuixart.

    Non sono invece stati processati, perché “in esilio” all’estero, l’ex leader della Generalitat, Carles Puigdemont, con altri cinque esponenti catalani. Puigdemont con un messaggio su twitter ha definito “un’aberrazione” la decisione della Corte.

    Il processo

    Il processo contro i leader separatisti della Catalogna, iniziato due anni fa, è durato quattro mesi ed è terminato nel giugno scorso. In caso di “disordini” , il governo spagnolo di Pedro Sanchez ha minacciato la temporanea sospensione dell’autonomia catalana.

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