Il Regno Unito e l’Ue hanno raggiunto l’accordo nella prima fase dei negoziati sulla Brexit
I negoziati sono andati avanti tutta la notte e stamattina all'alba è stato annunciato il raggiungimento di un accordo, che permetterà di passare alla seconda fase dei negoziati
La premier britannica Theresa May ha stretto un accordo dell’ultimo minuto con l’Unione europea per passare alla fase successiva dei negoziati sulla Brexit.
Non ci sarà la frontiera con l’Irlanda e i cittadini europei non britannici godranno degli stessi diritti dei cittadini del Regno Unito.
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“È stato un negoziato difficile, ma ora abbiamo una prima svolta, sono soddisfatto dell’accordo equo che abbiamo raggiunto con la Gran Bretagna.
Ora ci stiamo tutti muovendo verso la seconda fase sulla base di una fiducia rinnovata”, ha dichiarato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, sottolineando come i negoziati siano stati estremamente difficili sia per il Regno Unito che per l’Ue.
I negoziati sono andati avanti tutta la notte e stamattina all’alba è stato annunciato il raggiungimento di un accordo.
Il Partito unionista democratico dell’Irlanda del Nord, la cui opposizione lunedì aveva portato a un crollo dei negoziati, ha detto che c’è ancora “altro lavoro da fare” e il modo in cui voterà all’accordo finale “dipenderà dal suo contenuto”.
Cosa prevede l’accordo?
Verrà innanzitutto garantito che non ci saranno frontiere tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda, mantenendo “l’integrità costituzionale ed economica del Regno Unito”.
I cittadini dell’UE che vivono nel Regno Unito e viceversa vedranno garantiti i loro diritti di vivere, lavorare e studiare nel paese.
La premier ha aggiunto che ai 3 milioni di cittadini europei che vivono nel Regno Unito si applicherà il diritto britannico in corti britanniche.
Per quanto riguarda le questioni economiche, sarà garantita “un’intesa equa per i contribuenti britannici che consentirà di investire di più nelle priorità nazionali”.
L’accordo stretto tra Ue e Regno Unito dovrà ora essere sottoposto al vertice Ue del prossimo 14 e 15 dicembre che darà formalmente l’avvio alla seconda fase dei negoziati.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk è già pronto per far votare le nuove “guidelines” ai 27 paese restanti, l’approvazione deve avvenire all’unanimità. Le “guidelines” sono quelle a cui si dovrà attenere anche il capo negoziatore per l’Ue, Michel Barnier nelle trattative.
Si tratta di uno dei momenti più complicati per Theresa May, sostenuta da una maggioranza esile, divisa al suo interno tra i falchi, più intransigenti, e i pragmatici, più malleabili sul tema Brexit. Il Partito Unionista Democratico ha dato il suo appoggio, ma rimarrà vigile sui contenuti del futuro accordo finale.
L’accordo di oggi permette la prosecuzione dei negoziati, ma qualunque cosa accada, il Regno Unito alle 23 del 29 marzo 2019 lascerà ufficialmente l’Unione europea.