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Home » Esteri

Cosa prevede la proposta della prima manovra di bilancio dell’amministrazione Trump

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Aumento delle spese militari e per la difesa (incluso il muro con il Messico). Riduzione dei finanziamenti per ambiente, sanità e per il dipartimento di Stato

La proposta per la prima manovra di bilancio dell’amministrazione Trump è stata presentata giovedì 16 marzo. Punta sull’aumento delle spese militari e sulla riduzione delle spese per l’ambiente e per il dipartimento di Stato. Inclusi nel primo budget anche i fondi per costruire il muro col Messico e un aumento degli stanziamenti per misure riguardanti la difesa e la sicurezza.

S&D

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Al momento la Casa Bianca ha messo in campo solo una proposta, un documento di poche decine di pagine che dovrà essere discusso dal Congresso. Sarà proprio il Congresso a dover formulare la legge finanziaria e ad approvarla. 

Qui un elenco dei cambiamenti fondamentali rispetto al passato previsti dal budget dell’amministrazione Trump, divisi per materia:

• Difesa: Incremento di 52,3 miliardi di dollari, pari al 10 per cento. Obiettivo rafforzare l’esercito, l’aviazione e la marina. Trump ha chiesto 25 miliardi in più, nello specifico, per il programma del dipartimento Difesa per l’anno fiscale in corso, così come 5 miliardi per operazioni di combattimento. 

• Spese militari: Aumento del 10 per cento per il prossimo anno. Circa 13,5 miliardi destinati ad aerei, missili e navi. Inclusi anche i missili Thaad e gli elicotteri Blackhawk. Tra le iniziative in programma c’è anche quella di finanziare nuove tecnologie come F35 e droni.

• Dipartimento di Stato: Tagli per circa 11 miliardi di dollari, il 28 per cento del totale previsto. Vengono cancellati 650 milioni di dollari dai contributi per le banche multilaterali di sviluppo, come la Banca Mondiale, e ridotta la partecipazione al Fondo Monetario Internazionale.

• Ambiente: Tagli del 31 per cento, corrispondenti a 2,6 miliardi, sul budget da destinare all’agenzia per la Protezione dell’ambiente. Prevista anche la perdita di 3mila posti di lavoro.

• Trasporti: Aumento delle spese del 13,3 per cento ma, allo stesso tempo, proposta la privatizzazione del sistema di controllo del traffico aereo.

• Sicurezza: Aumento degli stanziamenti del 7,3 per cento, ossia 3 miliardi di dollari in più rispetto al passato. Tra queste misure molte riguardano l’immigrazione, con l’assunzione di migliaia di nuove guardie di confine e l’apertura di nuovi centri di detenzione per gli immigrati irregolari. Altri 4,5 miliardi sono stanziati per il 2018.

• Muro al confine con il Messico: L’amministrazione Trump chiede 1,5 miliardi di fondi da spendere per il muro nel 2017, per poter iniziare un progetto pilota e capire quale sia il miglior modo per costruirlo. Poi chiederà al Congresso lo stanziamento di 2,6 miliardi per il 2018. La stima per il costo totale del muro sarà inclusa nel prossimo bilancio completo. 

• Agricoltura: Riduzione dei fondi del 29 per cento, corrispondente a 7,3 miliardi. 

• Sanità: Tagli da quasi 20 miliardi di dollari, che corrispondono al 23 per cento del totale previsto. Eliminati i sussidi per l’assistenza e il riscaldamento delle abitazioni delle famiglie più povere. 

• Lavoro: Eliminato il 21 per cento delle spese previste, con un taglio di 2,6 miliardi di dollari.

• Istruzione: Riduzione del 13,6 per cento dei fondi federali destinati a questa materia. Unica eccezione i fondi per le scuole private che aumentano di poco più di 1 miliardo.

• Dipartimento dell’Energia: Spese ridotte del 5,4 per cento, con l’eliminazione di programmi che promuovono le energie rinnovabili.

Non rientra nel bilancio un miliardo di investimenti che si era inizialmente previsto per costruire strade, ponti, aeroporti e altre infrastrutture. La Casa Bianca ha comunque rassicurato, spiegando che il piano per le infrastrutture arriverà a breve.

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