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    Per il presidente del Consiglio Ue esiste “un posto speciale nell’inferno per i Brexiteer”

    Le parole di Donald Tusk hanno preceduto l'incontro con la premier britannica May per

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 6 Feb. 2019 alle 15:44 Aggiornato il 9 Set. 2019 alle 17:18

    Secondo il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, esiste “un posto speciale nell’inferno” per “coloro che hanno promosso la Brexit senza nemmeno avere un piano su come portarlo avanti in sicurezza”.

    Le parole di Tusk sono arrivate a seguito dei colloqui con il premier irlandese Leo Varadkar a Bruxelles. I deputati sostenitori della Brexit hanno reagito con rabbia ai commenti del presidente, accusando Tusk di “arroganza”.

    Leggi anche: Brexit, perché il confine irlandese è uno dei problemi più difficili da risolvere

    A conclusione dell’incontro infatti Nigel Farage ha risposto via Twitter al presidente, scrivendo: “Dopo la Brexit saremo liberi da politici prepotenti non eletti e arroganti come te e gestiremo il nostro paese. Sembra più il paradiso secondo me”.

    Tusk ha iniziato la conferenza stampa ricordando ai giornalisti che mancavano 50 giorni all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea e che ancora non era stata trovata una soluzione per evitare il no deal.

    “So che ancora un gran numero di persone nel Regno Unito, e nel continente, così come in Irlanda, desiderano che si faccia marcia indietro. Sono sempre stato con te, con tutto il cuore”, ha detto rivolto al premier irlandese.

    “Ma i fatti sono inconfutabili. Al momento, la posizione pro-Brexit del primo ministro britannico e leader dell’opposizione esclude questa possibilità. Oggi non esiste una forza politica e nessuna leadership in grado di far valere  il Remain”.

    L’incontro fra Tusk e il premier irlandese si è svolto il giorno prima del meeting tra il presidente Ue e la prima ministra britannica May per discutere del percorso per l’uscita dall’Ue del Regno Unito.

    Tusk ha anche ricordato che l’accordo sull Brexit “non è aperto alla rinegoziazione. Spero che arrivino proposte realistiche su come superare l’impasse”.

    “Oggi il nostro compito più importante è prevenire uno scenario senza accordo. Vorrei ancora una volta sottolineare che la posizione dell’UE a 27 è chiara e la Ue a 27 non sta facendo alcuna nuova offerta. Permettetemi di ricordare che il Consiglio europeo di dicembre ha deciso che l’accordo di revoca non è aperto alla rinegoziazione”.

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