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Home » Esteri

Elezioni in Paraguay, Mario Abdo Benítez è il nuovo presidente

Immagine di copertina
Mario Abdo Benítez è il nuovo presidente del Paraguay

Il nuovo presidente ha ottenuto il 46,46 per cento dei voti: il paese resta così nelle mani del partito di destra

L’ex senatore conservatore Mario Abdo Benítez ha vinto le elezioni presidenziali del Paraguay, che si sono tenute il 22 aprile 2018.

Il paese resta quindi nelle mani del partito di destra, il Partido Colorado, che governa il Paraguay da decenni.

Il nuovo presidente ha ottenuto il 46,46 per cento dei voti, contro il 42,73 per cento del suo avversario, Efraín Alegre, del Partito liberale radicale autentico.

I dati sono stati resi noti quando erano state scrutinate quasi tutte le urne.

Durante la campagna elettorale Abdo Benítez, 46 anni, aveva promesso di mantenere basse le tasse e aumentare le esportazioni del settore agricolo.

“La mia amministrazione si impegna a guadagnare la fiducia di tutti coloro che non ci hanno sostenuto”, ha sottolineato nel suo discorso di investitura il nuovo presidente. “Diamo il benvenuto a tutti coloro che vogliono costruire un paese giusto, una patria con istituzioni eque, morali, forti e indipendenti”.

Efraín Alegre non ha ancora riconosciuto la vittoria del suo sfidante, ma ha riferito ai media che “rispetta” i risultati preliminari.

Abdo Benítez è il figlio del segretario privato del dittatore Alfredo Stroessner ed è stato criticato per aver difeso l’operato del suo predecessore.

Alfredo Stroessner ha governato il Paraguay dal 1954 al 1989 ed è conosciuto come uno dei più sinistri dittatori latinoamericani.

In Paraguay il 22 aprile si sono svolte anche le elezioni per il Parlamento e per le amministrazioni locali.

Il presidente uscente Horacio Cartes, anche lui del Partido Colorado, ha conquistato un posto nel Senato.

Cartes aveva cercato di cambiare la costituzione per poter essere eletto per un secondo mandato, scatenando proteste nel paese.

La Costituzione attuale, in vigore dalla fine della dittatura nel 1992, impone il limite di un mandato di 5 anni per la carica di presidente.

Negli ultimi anni, il paese era cresciuto economicamente grazie all’esportazione di soia e carne.

Durante la campagna elettorale, il dibattito si era concentrato soprattutto sulla sicurezza, la corruzione e i problemi sociali.

Secondo gli esperti, i due candidati alla carica di presidente avevano idee abbastanza simili.

Entrambi avevano promesso di cambiare il sistema giudiziario per contrastare la corruzione.

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