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    Secondo il Papa bisogna accogliere i migranti “con prudenza”

    Papa Francesco è in carica dal 13 marzo 2013. Credit: ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Il Pontefice ha dichiarato che "ogni paese deve accoglierne quanti ne può integrare" e che i governi devono agire con "la virtù della prudenza"

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 22 Giu. 2018 alle 09:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:57

    Secondo Papa Francesco, i migranti vanno accolti “con prudenza”. “Ogni paese deve accoglierne quanti ne può integrare”, ha detto il Pontefice parlando con i giornalisti durante il volo di ritorno da Ginevra, in Svizzera, dove ha partecipato a una giornata ecumenica con altre confessioni cristiane.

    Bergoglio si è espresso rispondendo a una domanda sulla vicenda della nave Aquarius, la nave carica di migranti a cui il governo italiano ha chiuso i porti.

    Ma ha parlato anche della necessità di aiutare l’Africa e ha ribadito la propria posizione di contrarietà rispetto alla politica migratoria del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

    “Sui rifugiati i criteri che ho indicato sono questi: bisogna accogliere, accompagnare, sistemare, integrare. Poi ho detto che ogni paese deve fare ciò con la virtù del governo che è la prudenza, perché un paese deve accogliere tanti quanti può e quanti può integrare, educare, dare lavoro”, ha osservato il Santo Padre.

    “L’Italia e la Grecia sono state generosissime, ma anche il Libano e la Turchia hanno accolto tanti siriani”, ha aggiunto. “Ma stiamo vivendo un’ondata di persone che fuggono dalle guerre e dalla fame. Il problema è quando, in alcuni casi, tornano: cosa succede loro?”.

    Il Papa ha citato esplicitamente il caso della Libia. “Ho visto le foto delle carceri dei trafficanti che sono lì. Donne e bambini vengono divisi dagli uomini e dove vanno lo sa solo Dio”, ha sottolineato. “Ho saputo di una nave che aveva raccolto alcuni barconi: ‘Dateci bambini e donne’, era stato ordinato. Accade come nei lager della Seconda Guerra Mondiale. Avvengono mutilazioni, muoiono e poi li buttano nelle fosse comuni”.

    “Per questo i governi si preoccupano che non tornino e non cadano nelle mani di questa gente”, ha aggiunto il Pontefice. “C’è una preoccupazione mondiale. So che i governi parlano di questo e vogliono trovare un accordo, modificare quello di Dublino. Credo che la fame si possa vincere, ma il problema delle guerre è difficile risolverlo”.

    Francesco ha poi parlato della necessità di intervenire per aiutare lo sviluppo del continente africano.

    “Dico una cosa, che sembra offendere ma è la verità: nell’incosciente collettivo c’è un pensiero brutto. L’Africa va sfruttata. Sono considerati schiavi. Questo deve cambiare con dei piani di investimenti e di educazione. “I governi devono accordarsi per aiutare l’Africa”, ha sottolineato Bergoglio.

    “I bambini sono intelligentissimi e questa sarà la strada a mezzo termine. Ma devono mettersi d’accordo i governi e andare avanti con questa emergenza”.

    Quanto alle polemiche per la separazione dei bambini dalle famiglie operata dall’amministrazione Usa al confine con il Messico, il Papa ha ribadito quanto dichiarato nei giorni scorsi: “Dico quello che dicono i vescovi locali. Mi schiero con loro”.

    I vescovi statunitensi avevano bollato le misure di Trump, poi corrette dallo stesso presidente, come “immorale” e “contrario ai nostri valori”.

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