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Nuova Zelanda: apre la prigione di massima sicurezza dove i carcerati fanno giardinaggio e praticano yoga

Immagine di copertina
Molte prigioni in giro per il mondo offrono dei programmi di giardinaggio per aiutare i detenuti con al riabilitazione. Credits: AFP

La nuova struttura si trova a Auckland ed è costata 300 milioni di dollari

In Nuova Zelanda sta per aprire Auckland East, una prigione di massima sicurezza nella periferia di Auckland basata su un concetto rivoluzionario, scrive The Guardian.

S&D

La struttura sarà il primo centro specialistico per prigionieri uomini di massima e ad alta sicurezza, ma il loro approccio alla riabilitazione sarà, piuttosto che punitivo, “compassionevole”. Il costo del progetto è di 300 milioni di dollari.

Leggi anche: Le carceri brasiliane senza guardie né armi

Auckland East andrà a sostituire in parte il famigerato carcere di Paremoremo, modellato a partire da gigantesche prigioni statunitensi come Alcatraz.

La prigione è infatti stata disegnata per essere, di fatto, una “struttura per la salute mentale”, di cui si è sentito il bisogno perché il numero di prigionieri che soffrono di malattie mantali in Nuova Zelanda sta continuando a crescere.

Il funzionario capo addetto alla correzione detentiva della nuova struttura, Neil Bales, ha detto che la nuova prigione sarà “più decente e compassionevole” di quella che va a sostituire.

“La vecchia prigione era costruita in modo che lo staff stesse distante dai detenuti e i detenuti lontani dallo staff,” ha detto Bales. “Ma anche se abbiamo a che fare con prigionieri che hanno mostrato un comportamento molto difficile, la struttura non dev’essere necessariamente austera e oppressiva”.

Il Paese vanta uno dei tassi di incarcerazione più alti del mondo sviluppato. I maori costituiscono più della metà di tutti i detenuti, anche se rappresentano solo un 15 per cento della popolazione neozelandese. A quasi il 90 per cento dei detenuti è stata diagnosticata una malattia mentale o una dipendenza da sostanze.

Per invertire questo trend, il nuovo carcere si è ispirato alle strutture dei paesi scandinavi, del Belgio e della Germania, adottando caratteristiche terapeutiche omnicomprensive.

La costruzione di questa nuova prigione “alternativa” arriva in un momento di crisi per il sistema penitenziario neozelandese: con il moltiplicarsi di detenuti psicologicamente instabili, si è notata una severa mancanza di posti nei reparti di salute mentale, e le lista d’attesa si allungano di giorno in giorno.

“La riabilitazione e il reinserimento sociale devono cominciare nel momento in cui arrivano in prigione: perchè a un certo punto dovranno lasciare il carcere. E se non abbiamo una struttura in cui portiamo avanti dei buoni programmi è molto imporbabile che vedremo un declino nei numeri (di prigionieri che soffrono di malattie mentali)”, ha spiegato Bales.

Tra i vari progetti che verranno portati avanti ad Ackland East, allora, c’è un orto per far sì che gli internati si sporchino le mani e si interessino alla nascita di una nuova vita, ma anche un giardino sensoriale che li calmi e stimoli i loro sensi in cui i criminali potranno camminare tra piante rilassanti come il timo e la menta, sentendo della vera erba tra le dita dei piedi.

Le celle saranno molto più grandi di quelle vecchie e conterranno una propria doccia e un televisore. Ai prigionieri verrà data la possibilità di praticare lo yoga nella propria cella e di prendere il sole all’aria aperta.

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