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Home » Esteri

Uno scandalo sulle molestie sessuali sta colpendo il parlamento britannico

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L'acquisto di due vibratori e l'invio di messaggi dal contenuto sessualmente esplicito hanno innescato uno scandalo tra i banchi di Westminster e il timore del governo britannico è che la cosa possa ampliarsi

“Come il primo ministro ha messo in chiaro, qualsiasi resoconto di molestie sessuali è profondamente preoccupante e i comportamenti sessuali inadeguati sono inaccettabili a ogni livello, inclusa la politica”. Recita così una nota della presidenza del consiglio del Regno Unito, uscita in seguito a una serie di rivelazioni emerse negli ultimi giorni di ottobre 2017 e che rischiano di mettere in seria difficoltà il governo britannico.

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Negli ultimi giorni  è emerso infatti che il sottosegretario al Commercio con l’Estero Mark Garnier avrebbe avuto atteggiamenti nei confronti della propria segretaria Caroline Edmonton che potrebbero essere considerati come molestie. Secondo quanto riferito dalla donna al giornale britannico Mail on Sunday, il sottosegretario l’avrebbe chiamata “tette di zucchero” e in un’occasione l’avrebbe accompagnata a Soho, quartiere londinese ricco di esercizi commerciali a luci rosse, facendole comprare due vibratori.

Il ministro ha confermato le circostanze ma ha negato ci sia stata qualsiasi forma di molestie, ma solo atteggiamenti scherzosi che possono a suo avviso risultare “un comportamento da dinosauro”, ma non molestie. La premier Theresa May ha dato intanto inizio a una verifica della posizione di Garnier, per vedere se è stato violato il codice di condotta dei ministri.

Ma, al di là della posizione di Garnier, il governo e la camera dei Comuni stanno cercando di capire se esiste un problema di molestie diffuso nella politica britannica o meno. La stampa britannica ha infatti rivelato l’esistenza di una chat segreta su WhatsApp tra segretarie e collaboratrici di diversi parlamentari britannici in cui si scambierebbero informazioni sui deputati che compiono atti di molestie.

Anche in virtù di queste rivelazioni la premier Theresa May ha scritto allo Speaker della camera dei Comuni John Bercow di lavorare a un nuovo sistema di verifica delle denunce. Il primo ministro, secondo la stampa britannica, terrebbe anche meeting settimanali con il capogruppo conservatore Gavin Williamson riguardo la condotta tenuta dai diversi parlamentari, ma in ogni caso i dettagli di queste riunioni rimarrebbero riservati.

Riguardo questi incontri, la deputata laburista Emma Reynolds è intervenuta dichiarando che i capigruppo non dovrebbero coprire i comportamenti sbagliati dei loro deputati.

Ma intanto, il governo teme che lo scandalo possa ampliarsi e colpire lo stesso esecutivo, un po’ come il caso Weinstein si sta allargando all’intero mondo del cinema. Il quotidiano Telegraph ha reso noto come il conservatore gallese Stephen Crabb avrebbe scritto frasi sessualmente esplicite a una ragazza di 19 anni che aveva fatto un colloquio per lavorare con lui nel 2013. Crabb ha confermato di aver avuto un incontro con la giovane, ma ha negato di aver avuto con lei qualsiasi forma di contatto sessuale.

Oltre a questo, il giornale britannico Mirror ha scritto in un articolo che a Westminster ci sarebbero altri casi di potenziali molestie oltre a quelli di Garnier e Crabb, citando fonti vicine ai palazzi del potere londinesi.

Nel frattempo, il governo è corso ai ripari, e il ministro della Sanità John Hunt è andato in televisione dove ha dichiarato che se queste storie dovessero rivelarsi vere sarebbero del tutto inaccettabili, tanto più perche molte famiglie mandano le figlie a studiare scienze politiche sperando possano trovare un lavoro a Westminster.

Meno bene è andata la prestazione alla radio per Michael Gove, sottosegretario all’Ambiente, che ha dichiarato che essere intervistati dal presentatore John Humphreys è “come andare nella camera da letto di Harvey Weinstein”. Una battuta che, al di là del cattivo gusto di scherzare sulle molestie, è sembrata tra i conservatori la frase sbagliata nel momento sbagliato.

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