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    Il ministro degli Esteri boliviano a TPI: “Per salvare il pianeta dobbiamo rinunciare al capitalismo”

    Credit: cancilleria de Bolivia

    «Non si tratta solo di modificare la matrice delle fonti energetiche ma di ripensare i comportamenti e la visione del mondo delle persone: dobbiamo abbandonare il consumismo»

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 2 Nov. 2021 alle 11:33 Aggiornato il 2 Nov. 2021 alle 11:33

    «La tutela dell’ambiente? La soluzione è rinunciare alla frenesia consumistica tipica del capitalismo. Lo sfruttamento delle risorse minerarie ha bisogno di regole. Non ci faremo depredare». Il ministro degli Esteri boliviano, Rogelio Mayta, è un uomo minuto, dai toni pacati ma dallo sguardo fermo e dal lessico chiaro e diretto.

    Membro di un governo fieramente avversato dalla superpotenza americana e da importanti multinazionali come Tesla, accusate di aver appoggiato il golpe dell’ottobre 2019, non ricorre al classico linguaggio diplomatico.

    A margine della X Conferenza Italia – America Latina e Caraibi di Roma, dove ha incontrato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’avvocato di La Paz arriva subito al punto: «Non si tratta solo di modificare la matrice delle fonti energetiche ma di ripensare i comportamenti e la visione del mondo delle persone: dobbiamo abbandonare il consumismo».

    E persino su un tema scottante come quello del narcotraffico parla chiaro: «Il problema della coca è la domanda. Basta prediche dall’Occidente».

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