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Il liberale Rutte vince le elezioni nei Paesi Bassi, sconfitto il partito populista di Wilders

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Il Vvd di Rutte conquista 33 seggi. Wilders e il suo Pvv si fermano a 20. Subito dietro democristiani e socialdemocratici con 19 seggi. Triplicano i consensi i Verdi

L’Unione europea tira un sospiro di sollievo: le elezioni nei Paesi Bassi non hanno premiato il candidato anti-Ue e anti-islam Geert Wilders. A prevalere è stato il premier uscente Mark Rutte, leader del partito liberale. Quando sono stati scrutinati il 95 per cento dei seggi il partito di Rutte, il Vvd, ha conquistato 33 seggi (dieci in meno rispetto alle votazioni del 2012) con il 21,2 per cento di voti. Ha votato l’82 per cento degli aventi diritto.

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Il Pvv di Wilders ha invece preso 20 seggi, con il 13 per cento dei voti per il partito populista, islamofobo e antieuropeista. Subito dietro i democristiani del Cda e i liberali progressisti del D66. Per entrambi ci saranno 19 seggi a testa, con circa il 12 per cento dei voti.

La vera sorpresa delle elezioni nei Paesi Bassi è stata la scalata dei Verdi del GroenLinks: per loro 14 seggi e un balzo in avanti, rispetto al voto di cinque anni fa, dal 2 al 9 per cento. 

Seggi conquistati anche dal Pvda (9), dai ChristenUnite (5), dal Partij voor de Dieren (5), dalla lista 50PLUS (4) e dal Forum for Democracy (2).

Proprio i laburisti del Pvda sono il partito che ha perso più seggi rispetto alle elezioni del 2012: crollano dai 29 seggi di allora ai 9 attuali. Lodewijk Asscher, leader del partito di cui fa parte anche il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, ha riconosciuto il tracollo e ha dichiarato che continuerà a lottare “per un’economia giusta e una società” adeguata nei Paesi Bassi.

Storica prima volta in Parlamento per il Denk, un partito antirazzista che ha conquistato 3 seggi grazie al 2,1 per cento di preferenze. Il partito è stato fondato da due turco-olandesi ex laburisti.

Per avere il dato definitivo si dovrà comunque attendere. Secondo quanto scrive l’agenzia Anp, probabilmente non si avranno conferme definitive prima del pomeriggio di giovedì 16 marzo o addirittura della giornata di venerdì 17 marzo. In alcune grandi città, tra cui Amsterdam, L’Aia e Utrecht, lo scrutinio è ancora in corso e sembra potersi protrarre per ore.

Per la formazione di governo si prospetta ora un’alleanza di centrodestra, guidata dal Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia guidato da Rutte. Partito che ha perso 8 seggi rispetto alle elezioni di cinque anni fa. Nella coalizione dovrebbero rientrare i democristiani del Cda e i socialdemocratici del D66, arrivando così a un esecutivo di minoranza con 71 seggi. 

Per raggiungere la maggioranza relativa sono necessari 76 seggi sui 150 del parlamento olandese. Si potrebbe quindi aprire una trattativa con i laburisti del Pvda, alleati nel governo guidato da Rutte fino a pochi giorni fa. I laburisti, però, dopo la sconfitta elettorale, potrebbero non essere disposti a rientrare in alleanza con i liberali. 

Il presidente della commissione Ue ha telefonato a Rutte per congratularsi. Jean Claude Juncker ha parlato di un “voto per l’Europa e contro gli estremisti”. Rutte risponde parlando di una “serata importante per tutta l’Europa: dopo la Brexit e le elezioni americane il paese ha detto no al populismo”. E sulla partecipazione al voto dei cittadini dei Paesi Bassi parla di una “festa della democrazia”. 

Nella notte il leader populista Wilders aveva twittato per celebrare il risultato elettorale: “Abbiamo guadagnato seggi, il primo obiettivo è raggiunto. E Rutte non si è sbarazzato di me”, ha scritto sul social network.

Anche i leader dei paesi europei hanno celebrato la vittoria di Rutte. Il presidente francese Francois Hollande ha parlato di “chiara vittoria contro l’estremismo”. Secondo Hollande “i valori dell’apertura, del rispetto per gli altri e la fede nel futuro dell’Europa sono l’unica vera risposta agli impulsi nazionalisti e agli isolazionismi che stanno scuotendo il mondo”.

Le congratulazioni a Rutte sono arrivate anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Secondo quanto scritto dal suo portavoce su Twitter, la Merkel è impaziente di “lavorare con lui come amici, vicini ed europei”.

“Geert Wilders non poteva vincere le elezioni in Olanda. Sono sollevato. Ma dobbiamo continuare a combattere per un’Europa aperta e libera”, ha scritto su Twitter Martin Schulz, ex presidente del Parlamento europeo e candidato alla cancelleria tedesca per il partito socialdemocratico (Spd).

Sospiro di sollievo anche per il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni. “No Nexit. La destra anti-Ue ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l’Unione”, ha scritto su Twitter. 

LEGGI ANCHE: I PROFILI DEI CANDIDATI ALLE ELEZIONI NEI PAESI PASSI

 Chi è Mark Rutte, il liberale europeista che vuole continuare a governare i Paesi Bassi

— Chi è Geert Wilders, il Trump dei Paesi Bassi, euroscettico e xenofobo
— Che cos’è il Cda, il partito cristiano democratico in corsa per le elezioni olandesi

— Chi è Jesse Klaver, il giovane leader dei Verdi olandesi che vuole sconfiggere i populismi

— Tutto quello che c’è da sapere sulle elezioni nei Paesi Bassi

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