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La nuova Merkel

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Per la prima volta sarà una donna a guidare il ministero della Difesa e i giornali tedeschi la vedono già al posto della Merkel

Ha sette figli, le idee chiare e sorride più di Angela Merkel. Si chiama Ursula von der Leyen, ed è stata nominata ministro della Difesa nel neogoverno presentato martedì a Berlino. La sua investitura ha sorpreso quasi tutti e ha dato il via alle scommesse. Da un lato ci si chiede come reagiranno l’esercito e i suoi 200 ufficiali uomini ora che hanno una donna al comando, dall’altro c’è già chi parla di lei come della futura cancelliera del Reich.

Dopotutto, Angela Merkel non fa mistero della sua volontà di farsi da parte alla fine del suo terzo mandato e la nomina di Ursula von der Leyen a uno dei ministeri più importanti potrebbe quindi assumere i contorni della scelta di un’erede desinata in vista delle elezioni del 2017.

La sua designazione costituisce anche un segnale positivo per l’Europa. In un’intervista rilasciata al settimanale di Amburgo der Spiegel nel 2011, Ursula ha infatti dichiarato: “Il mio obiettivo sono gli Stati Uniti d’Europa, regolati sul modello degli stati federali della Svizzera, della Germania o degli Stati Uniti.”

Fluente in inglese e francese e con una reputazione da problem solver, la conservatrice Ursula von der Leyen ha già ricoperto l’incarico di ministro per la famiglia nel primo governo Merkel, e quello di ministro per il Lavoro durante lo scorso governo. In questi anni ha promosso la questione femminile, chiedendo l’inserimento di una quota rosa nei consigli di amministrazione, punto che è ora nel programma della nuova coalizione. Grazie al suo approccio, la politica di Angela Merkel si è spostata verso il centro, e adesso Ursula gode di grande popolarità. Guidare il dicastero della difesa costituisce un rischio per la sua carriera, dal momento che si troverà a capo di 255.000 dipendenti, con un bilancio 33 miliardi di euro e un contingente militare in Afghanistan.

Nella nuova grande coalizione di Angela Merkel, la seconda dal 2005, la maggior parte delle nomine riflette il predominio politico del suo partito. Il veterano conservatore ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, manterrà il suo posto. La concessione principale è invece la nomina di Sigma Gabriel, leader socialdemocratico, come ministro per l’Energia, che supervisionerà il programma della Germania di abbandonare l’energia nucleare

Tra le principali sfide per il nuovo governo, nel programma cui ha aderito la grande coalizione dopo 86 giorni di trattative, c’è proprio la svolta energetica, insieme alla fine della missione in Afghanistan, la riforma delle pensioni, e l’introduzione di un pedaggio per le auto dei privati.

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