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    Nuova accusa shock ai soccorritori di Julen, il bambino caduto nel pozzo: “Potrebbero averlo ucciso loro”

    Gli avvocati del proprietario del terreno in cui si trovava il pozzo hanno fornito nuovi dettagli inediti sulla tragedia

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 4 Mar. 2019 alle 15:33 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:36

    JULEN POZZO ACCUSE – Julen Rosellò è stato trovato morto nel pozzo in cui era caduto il 26 gennaio 2019 alle porte di Malaga. Le ricerche per trovare il bambino sono andate avanti per 13 giorni, lasciando il mondo con il fiato sospeso.

    Il bambino spagnolo era caduto in un pozzo largo 25 centimetri e profondo più di 100 metri, nelle campagne di Totalàn il 13 gennaio 2019. È morto a soli due anni, si trovava insieme ai genitori nelle campagne per un pranzo con amici di famiglia, quando è scivolato nel buco.

    Ora spuntano nuove accuse ai soccorritori che hanno scavato per recuperare il corpo del piccolo, con la speranza di trovarlo ancora vivo. Ad ucciderlo potrebbe essere stato uno dei mezzi utilizzati dai soccorritori.

    L’accusa è stata avanzata dai legali di David Serrano, il proprietario del terreno in cui si trovava il pozzo, che ora è accusato di omicidio colposo. Gli avvocati di Serrano hanno fornito nuovi dettagli inediti sulla tragedia.

    Tra questi c’è quello della bustina di caramelle che Julen aveva con sé quando è caduto nel pozzo. Come è stato riportato da 20minutos.es il dettaglio della bustina di caramelle è una di quelle cose che non torna. Ci si chiede come mai quella bustina sia rimasta in superficie.

    Secondo i legali del proprietario del terreno nel momento della caduta di Julen nel pozzo la busta era rimasta a terra e solo durante i soccorsi, per colpa del vento o dall’aria mossa dalle eliche degli elicotteri arrivati sul posto, sarebbe finita all’interno del pozzo, ma non alla profondità raggiunta dal bambino.

    Un’altra accusa che ha mosso la memoria difensiva riguarda il piccone dotato di telecamera utilizzato per individuare Julen. Secondo gli avvocati dell’uomo, la morte del bambino potrebbe essere sopraggiunta come conseguenza dell’impatto tra il piccone e la testa di Julen.

    A dimostrazione di questa accusa ci sarebbe anche il fatto che il piccone avrebbe distrutto la bustina di caramelle e che, ad una profondità di circa 70 metri, ha ‘catturato’ una ciocca di capelli di Julen, come è stato confermato dalle autorità.

    L’accusa nei confronti dei soccorritori è stata mossa anche sulla base dell’autopsia. Secondo quanto verificato dai medici legale Julen sarebbe morto a causa di un trauma cranioencefalico severo, che avrebbe colpito la zona frontotemporale della testa.

    Secondo gli avvocati è improbabile che in quella parte laterale della testa possa essersi verificato un trauma durante la caduta del bimbo. Per i legali di David Serrano, quindi, il bambino sarebbe riuscito a sopravvivere alla caduta e la morte sarebbe sopraggiunta solo in seguito, a causa dell’impatto con la sonda usata dai soccorritori.

    I giudici dovranno ora ricostruire le cause della morte di Julen anche alla luce delle ultime perizie.

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