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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Media, Israele accetta la proposta Usa sul numero di prigionieri-ostaggi da rilasciare | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 24 marzo

Il segretario generale dell’Onu Guterres in visita al lato egiziano del valico di Rafah denuncia “la lunga fila di camion di aiuti umanitari bloccati da un lato dei cancelli, la lunga ombra della fame dall’altro. Questo è più che tragico. È un oltraggio morale”. Al suo intervento risponde il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, che scrive: “Sotto la sua guida, l’Onu è diventato un organismo antisemita e anti-israeliano”. Di seguito gli aggiornamenti in diretta di oggi sulla guerra tra Israele e Hamas.

S&D
DIRETTA

Ore 17 – Media: Hamas insoddisfatto dei colloqui a Doha – Hamas è rimasto insoddisfatto dalle posizioni presentate a Doha dalla delegazione di Israele. Lo scrive Maariv, citando informazioni divulgate dalla rete televisiva al-Arabiya. “Israele – secondo Hamas – non ha fatto riferimento al cessate il fuoco e al ritiro delle forze da Gaza”. “Le nostre richieste erano realistiche – ha aggiunto Hamas, secondo la emittente saudita – ma non c’è una volontà di Israele di raggiungere un accordo. Noi vogliamo un meccanismo chiaro e reale per un cessate il fuoco e per il rientro degli sfollati”.

Ore 15 – Mezza Luna Rossa: “Assediati due ospedali di Khan Yunis: un nostro dipendente tra le vittime” – Le forze israeliane hanno assediato altri due ospedali di Gaza, bloccando le squadre mediche sotto un pesante fuoco delle armi: la denuncia arriva dalla Mezzaluna Rossa palestinese, che aggiunge che uno dei suoi dipendenti è rimasto ucciso. Gli ospedali sotto il fuoco sono l’Al-Amal e il Nasser nella città di Khan Younis.

Ore 14 – Gaza, Guterres chiede il cessate il fuoco e il rilascio di tutti gli ostaggi – “Orrore e fame perseguitano la popolazione di Gaza. Ogni ulteriore attacco peggiorerà le cose. Le renderà peggiori per i civili palestinesi, per gli ostaggi, per tutta la popolazione della regione. È giunto il momento di un cessate il fuoco umanitario immediato e del rilascio immediato di tutti gli ostaggi”. A scriverlo, su X è il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, attualmente in visita in Egitto.

Ore 13 – Forze Israele avviano nuova offensiva nel quartiere Al Amal di Khan Yunis – Le Forze di difesa di Israele (Idf) e dello Shin Bet hanno lanciato nella notte una nuova offensiva nel quartiere di Al Amal, nella parte occidentale di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza. Una nota delle Idf riferisce che l’operazione e’ tesa a «smantellare le infrastrutture terroristiche ed eliminare i terroristi nell’area». L’emittente televisiva si proprieta’ qatariota «Al Jazeera», nel frattempo, riporta che le forze israeliane hanno ucciso un membro del personale nella sala operativa di emergenza della Mezzaluna rossa palestinese nell’ospedale Al Amal. La struttura sanitaria sarebbe stata accerchiata dalle forze israeliane. Da parte loro, le Idf confermano che i militari stanno «circondando l’area e continuano a eliminare i terroristi in scontri ravvicinati».

Ore 12 – Media, Israele accetta proposta su numero detenuti/ostaggi – La delegazione israeliana a Doha ha accettato una proposta di compromesso, avanzata dagli Usa, circa il rapporto che dovrebbe essere stabilito fra la liberazione di ciascun israeliano ostaggio di Hamas ed il numero di prigionieri palestinesi reclusi in Israele che dovrebbero essere rilasciati. Lo afferma oggi la stampa israeliana secondo cui si attende adesso una reazione di Hamas a quella proposta. La scorsa notte, secondo la radio pubblica Kan, sono rientrati il capo del Mossad David Barnea ed il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar, ma hanno lasciato nel Qatar i loro collaboratori per portare avanti i contatti. Secondo il Jerusalem Post la delegazione israeliana è stata autorizzata ad affrontare la questione del ritorno di civili palestinesi nel nord della striscia. Israele, aggiunge Yediot Ahronot, ha invece respinto la richiesta di rinunciare ad un corridoio terrestre creato, a fini operativi militari, nel centro della striscia di Gaza. Secondo il giornale su diversi punti le posizioni di Israele e Hamas restano distanti. Barnea e Bar sono comunque pronti a tornare nel Qatar in ogni momento, secondo i media. Oggi intanto il ministro della difesa Yoav Gallant parte per gli Usa dove incontrerà il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ed il capo della Cia William Burns, che ha preso parte attiva alle consultazioni di Doha sullo scambio dei prigionieri e su un cessate il fuoco nella Striscia.

Ore 8 – Portavoce ministero Esteri Israele: “Lotta globale al terrorismo” – “Le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime del terribile attentato terroristico di ieri sera a Mosca e al popolo russo. Auguro una pronta guarigione ai feriti. Il terrorismo deve essere condannato e combattuto a livello globale. Il terrorismo non deve essere tollerato”. Così su X Lior Haiat, portavoce del Ministero degli Esteri di Israele in merito alla strage a Mosca.

Ore 3 – Israele: con Guterres l’Onu è antisemita e anti israeliana – «Sotto la leadership di Antonio Guterres l’Onu è divenuta una istituzione antisemita e antiisraeliana che offre protezione ed incoraggia i terroristi»: lo ha affermato il ministro degli esteri Israel Katz commentando la visita del Segretario generale al valico di Rafah. «È stato oggi sul versante egiziano – ha aggiunto Katz – e ha biasimato Israele per la situazione umanitaria a Gaza senza condannare in alcun modo i terroristi di Hamas-Isis che saccheggiano gli aiuti umanitari e senza condannare l’Unrwa che coopera con i terroristi e senza invocare la liberazione immediata ed incondizionata di tutti gli ostaggi israeliani».

Ore 1 – Consiglio sicurezza Onu, rinviato a lunedì il voto su Gaza – Rinviato a domani il voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu su una risoluzione alternativa per il cessate il fuoco a Gaza. In un primo momento previsto per sabato, il rinvio è stato deciso per consentire nuove discussioni su un progetto di risoluzione preparato da diversi membri non permanenti del Consiglio, la cui ultima versione “chiede un cessate il fuoco umanitario immediato”.

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