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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Biden: “Lavoriamo a una tregua tra Hamas e Israele di almeno sei settimane. Operazione a Rafah non proceda senza piano credibile per i civili” | DIRETTA

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Tajani: "Israele sbaglia, reazione sproporzionata su civili". L’appello della Cina: “Evitare catastrofe umanitaria a Rafah”. Piano francese per la pace tra Israele e Hezbollah. Libano, Nasrallah: “Piani di pace stranieri fanno solo l’interesse di Israele”

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 13 febbraio

Israele prepara l’offensiva di terra nella città di Rafah, dove si contano almeno 1,4 milioni di profughi in fuga dall’assedio nel resto della Striscia di Gaza. A seguito dei bombardamenti notturni in cui hanno perso la vita decine di palestinesi, Netanyahu ha promesso che la pressione militare per liberare altri ostaggi “continuerà”, dopo i due prigionieri recuperati nell’operazione di domenica notte. Lo Stato ebraico ieri ha negato l’ingresso alla relatrice Onu Francesca Albanese che ha ribadito le accuse a Tel Aviv: “Da due anni mi nega di fare il mio lavoro”. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, martedì 13 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

S&D
DIRETTA

Ore 17.00 – Usa: “Troppi civili uccisi a Gaza” – “Troppi civili sono stati uccisi nel conflitto a Gaza”. Lo ha ribadito il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing con la stampa. “Siamo stati molto chiari su questo punto con Israele e stiamo lavorando per ridurre il numero delle vittime civili”, ha aggiunto il funzionario.

Ore 16.40 – Guterres (Onu): Offensiva su Rafah avrebbe conseguenze devastanti, speriamo si riesca a evitarla – Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha detto oggi che spera che i colloqui su una pausa nella guerra israeliana-Hamas abbiano successo e che possa essere evitata l’offensiva israeliana a Rafah, avvertendo che avrebbe “conseguenze devastanti”.

Ore 16.30 – Unrwa: “Gli appelli a smantellare l’agenzia sono miopi” – Philippe Lazzarini, capo dell’Unrwa, ha detto di ritenere che gli appelli a smantellare l’agenzia siano miopi e che la cessazione del suo mandato indebolirebbe la capacità del mondo di rispondere alla crisi umanitaria a Gaza. “Ho parlato con gli stati membri delle richieste di smantellamento e di fine dell’Unrwa. Ho messo in guardia sull’impatto, ho detto che questi appelli sono miopi”, ha affermato Lazzarini dopo aver incontrato gli stati membri alle Nazioni Unite a Ginevra. I principali donatori hanno sospeso i finanziamenti dopo le accuse secondo cui 12 dipendenti palestinesi dell’agenzia avrebbero preso parte attiva al massacro di Hamas del 7 ottobre e che centinaia avrebbero legami con i terroristi, secondo i risultati rivelati alla fine del mese scorso. Le accuse sono le ultime di una lunga serie di denunce israeliane nei confronti dell’agenzia delle Nazioni Unite, tra cui il fatto che essa permette che l’incitamento anti-israeliano venga insegnato nelle sue centinaia di scuole e che parte del suo personale collabora con Hamas.

Ore 16.20 – Nasrallah: “Cessiamo il fuoco quando Israele cessa l’attacco sulla Striscia” – Il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha ribadito in un discorso televisivo che la resistenza armata cesserà di sparare dal sud del Libano sulle postazioni israeliane in Alta Galilea quando “Israele cesserà i suoi attacchi sulla Striscia di Gaza a seguito di un accordo completo con le forze della resistenza palestinese”.

Ore 16.00 – Nasrallah: “Piani di pace stranieri fanno solo l’interesse di Israele” – Le proposte di accordo tra Hezbollah e Israele finora presentate dalle cancellerie straniere “servono solo gli interessi di sicurezza israeliani”. Lo ha detto il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah in un discorso tv. “Queste proposte diplomatiche non prendono in considerazione le esigenze del Libano e di Israele e propongono un compromesso… no! Queste proposte prendono le esigenze di sicurezza di Israele e vengono a proporcele in Libano”, ha detto Nasrallah. Parigi, ha riferito la Reuters, ha consegnato a Beirut un piano per la fine alle ostilità con Israele che prevede l’arretramento delle milizie Hezbollah di 10 chilometri dal confine.

Ore 15.30 – Telefonata Meloni-Schlein sul Medio Oriente – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein hanno avuto un colloquio sul Medio Oriente. “È un momento molto importante perché il parlamento ha approvato il primo punto della nostra mozione così come riformulato per chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario e di questo siamo molto felici”, ha detto Schlein.

Ore 14.50 – Il Sudafrica alla Corte Aja: “Valuti azione su Israele dopo Rafah” – Il governo del Sudafrica ha dichiarato di aver chiesto alla Corte internazionale di giustizia di valutare se la decisione di Israele di estendere le operazioni militari a Rafah spinga la corte ad usare il suo potere per prevenire ulteriori violazioni dei diritti dei palestinesi. Lo riportano i media internazionali. Il mese scorso la Corte all’Aja ha ordinato a Israele di adottare tutte le misure in suo potere per impedire alle sue truppe di commettere un genocidio contro i palestinesi a Gaza, in una causa intentata sempre dal Sudafrica.

Ore 13.50 – Giornalista di Al Jazeera ferito a nord di Rafah – Il giornalista di Al JAzeera Ismail Abu Omar (e un altro reporter non identificato) è stato ferito e ha perso una gamba durante i bombardamenti israeliani a Miraj, nel nord di Rafah.

Ore 13.30 – “Progressi sull’accordo ostaggi” – Israele e Hamas hanno fatto “progressi” per un accordo che porti ad una cessate di 6 settimane e alla liberazione degli ostaggi a Gaza. Lo ha riferito il Times of Israel che cita due fonti con conoscenza diretta dei colloqui in corso al Cairo. Secondo un esponente egiziano i mediatori hanno raggiunto ciò che hanno descritto come un progresso “relativamente significativo” e che le parti ora si focalizzano sulla stesura di “una bozza finale” per un cessate il fuoco di 6 settimane con la garanzia di ulteriori negoziati per uno permanente. Una fonte occidentale, pur evocando cautela, ha sottolineato l’importanza della riunione di oggi.

Ore 12.40 – Israele ha dato all’Egitto un piano di evacuazione dei civili di Rafah – Israele ha preparato un piano che prevede l’evacuazione dei civili lungo la costa di Gaza e l’ha presentato all’Egitto. Lo ha riferito il Wall Street Journal (Wsj) secondo cui il piano, in vista dell’annunciata operazione militare dell’esercito nel sud, individua 15 luoghi, con ognuno 25mila tende, che vanno dalla punta sud di Gaza City fino a Moassi, a nord della città di Rafah. A Rafah ci sono oltre 1 milione di palestinesi sfollati, a rischio di essere coinvolti nell’operazione militare. Secondo fonti egiziane, citate dal Wsj, Israele stima che i costi dei campi, con strutture mediche, siano a carico di Usa e paesi arabi.

Ore 12.20 – Il capo della Lega araba: “Gli Usa fermino Israele o la regione esploderà” – Il capo della Lega araba, Ahmed Abul Gheit, ha criticato la “mentalità israeliana”, lo sfollamento dei palestinesi della Striscia di Gaza. Lo fa dal World Governments Summit di Dubai. “È cruciale che gli Stati Uniti ordinino a Israele di fermare queste politiche o altrimenti il Medio Oriente esploderà come mai accaduto”, ha affermato nelle dichiarazioni rilanciate dai media della regione. “La mentalità di spostare i palestinesi e lasciare la Striscia di Gaza vuota affinché gli israeliani possano prenderne il controllo lascerebbe uno scontro per i prossimi cento anni”, ha detto Abul Gheit.

Ore 12.00 – Gaza, 133 palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore: il bilancio sale a 28.473 – Almeno 28.473 palestinesi sono stati uccisi e 68.146 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre. Lo ha detto il ministero della Sanità di Gaza, secondo il quale, nelle ultime 24 ore, sono stati uccisi 133 palestinesi e 162 sono rimasti feriti.

Ore 11.30 – Idf: piano evacuazione Rafah ancora non consegnato a governo – Le forze di difesa israeliane non hanno ancora presentato al governo il loro piano per l’evacuazione di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha detto oggi alla Cnn un portavoce dell’Idf. Venerdì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle forze armate del suo Paese di pianificare “l`evacuazione della popolazione” da Rafah, in vista di un previsto assalto di terra alla città meridionale dell’enclave palestinese. “Il governo ha incaricato l’Idf di ideare un piano per raggiungere i nostri obiettivi, i nostri obiettivi di guerra, nell’area di Rafah”, ha confermato il portavoce dell’Idf, il tenente colonnello Peter Lerner. “Il piano di cui chiedete informazioni deve ancora essere presentato, ovviamente, al governo”, ha aggiunto.

Ore 11.10 – Tajani: “Hamas nuova Gestapo, forse anche peggio” – Quello che è avvenuto durante gli attacchi di Hamas su Israele dello scorso 7 ottobre “è una cosa bestiale, che non ha nulla a che vedere con la guerra” e i militanti di Hamas “sono le nuove Ss, la nuova Gestapo, ma forse anche peggio”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un’intervista a “PingPong” su Radio1Rai. “Israele è stata vittima di un attacco bestiale. Quello di Hamas non è stato un attacco militare, ma una vera e propria carneficina. Abbiamo visto nei video cose tremende”, ha affermato ancora Tajani, che ha poi ribadito che, allo stesso tempo, “gli Stati Uniti, come noi, chiediamo a Israele, nella giusta difesa della propria sicurezza, di non colpire la popolazione palestinese provocando tante vittime”.

Ore 11.00 – Tajani: “Israele sbaglia, reazione sproporzionata su civili” – “A questo punto la reazione di Israele è sproporzionata, ci sono troppe vittime che non hanno nulla a che fare con Hamas”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite di Ping Pong su Radio1,chiede a Israele di “evitare rappresaglie contro la popolazione civile palestinese”. Tornando sulla polemica tra l’ambasciatore israeliano e Sanremo, il vicepremier crede che “sia stato riportato l’equilibrio con l’intervento di Venier. Non credo che ci sia genocidio, certo Israele sbaglia perché sta provocando troppe vittime civili. Bisogna puntare alla liberazione degli ostaggi e far sì che cessi la violenza degli attacchi israeliani”.

Ore 10.30 – Tajani: “Albanese sbaglia, il 7 ottobre ci fu la caccia all’ebreo” – “Non condivido le parole di Francesca Albanese perché l’attacco di Hamas è stato un attacco militare che puntava alla caccia all’ebreo e che ha avuto risvolti disumani con violenze e profanazioni di cadaveri, cose mai viste. Non è esatto quello che dice la signora Albanese e comprendo la reazione d’Israele. Davanti ad un conflitto bisogna essere prudenti”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, su Radio1, commenta il divieto di ingresso da parte di Israele alla relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi, per le sue affermazioni sulle responsabilità del 7 ottobre.

Ore 10.20 – Israele a Borrell: “Limitare le nostre difese rafforza Hamas” – “Gli appelli per limitare la difesa di Israele rafforzano solo Hamas”. Lo ha denunciato il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, in risposta al responsabile della politica estera della Ue, Josep Borrell, che ha chiesto di limitare la fornitura di armi a Israele. Katz ha ricordato che Israele aderisce “alle leggi internazionali di guerra e assicura il movimento sicuro dei civili a Gaza, a differenza di Hamas che lo impedisce”. “Israele è determinato a smantellare Hamas”, ha concluso.

Ore 10.00 – Haarez: “Progressi nei negoziati” – Una fonte straniera a conoscenza dei negoziati sugli ostaggi ha affermato che “si può dire con certezza che ci sono stati dei progressi” negli ultimi giorni. Lo scrive il quotidiano Haaretz. Secondo la fonte gli incontri sono stati costruttivi e c’è ottimismo tra le persone coinvolte nelle trattative riguardo alla possibilità di consolidare l’accordo. Anche se i ministri del gabinetto di guerra israeliano concordano sul fatto che la controproposta di Hamas è inaccettabile, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha inviato una squadra, guidata dal capo del Mossad, David Barnea, per partecipare alle riunioni piuttosto che boicottare i colloqui al Cairo, scrive il giornale israeliano.

Ore 9.40 – Idf, morti altri tre soldati. Sale a 232 il bilancio totale – Le Forze della difesa israeliana (Idf) hanno riferito che altri tre riservisti hanno perso la vita nel sud della Striscia di Gaza nelle ultime ore. Salgono così a 232 i militari israeliani morti nella guerra contro Hamas iniziata lo scorso 7 ottobre. Le ultime tre vittime sono il colonnello Netanel Yaacov Elkouby, 36 anni, di Haifa, il maggiore Yair Cohen, 30 anni, da Ramat Gan e il sergente Ziv Chen, 27 anni, di Kfar Saba. Altri due soldati del 360esimo battaglione sono rimasti gravemente feriti negli scontri, ha aggiunto l’Idf.

Ore 9.30 – Wafa: “Palestinese ucciso in Cisgiordania dall’esercito israeliano” – La Wafa, l’agenzia palestinese, ha riferito che un palestinese è stato ucciso a Qalqylia, in Cisgiordania, non lontano da Nablus, dal fuoco dei militari israeliani. Si tratta, ha riferito l’agenzia, di Muhammad Sharif Salmi (20 anni) colpito dai “proiettili dell’occupazione” mentre era “a bordo della sua auto”. Portato in ospedale, ha aggiunto, è morto “per le ferite al petto e alla testa”. L’esercito israeliano non ha ancora dato la sua versione dei fatti.

Ore 9.20 – Reuters: “Piano francese per la pace tra Israele e Hezbollah” – La Francia ha consegnato a Beirut una proposta scritta volta a porre fine alle ostilità con Israele e a sistemare la contesa frontiera tra Libano e Israele, secondo un documento visto da Reuters che chiede ai combattenti, inclusa l’unità d’élite di Hezbollah, di ritirarsi di 10 km dal confine. Il piano mira a porre fine agli scontri tra Hezbollah, sostenuto dall’Iran, e Israele al confine. Le ostilità si sono svolte parallelamente alla guerra di Gaza e stanno alimentando la preoccupazione di uno scontro totale.

Ore 9.10 – Israele: “L’esercito continua le operazioni a Khan Yunis” – L’esercito sta continuando le operazioni nella zona occidentale di Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia di Gaza, a un passo da Rafah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui “sono stati uccisi oltre 30 terroristi” ed è stato “rafforzato il controllo dell’area con raid sulle infrastrutture terroriste, i cecchini e pattuglie” di Hamas. “Nella parte occidentale di Khan Yunis due terroristi hanno tentato di muoversi sotto la copertura della popolazione civile”, ha proseguito la stessa fonte aggiungendo che sono stati “eliminati”. “Questo è un altro esempio”, ha detto, “dell’uso sistematico di Hamas della popolazione civile usata come scudo umano”. I soldati hanno poi “distrutto due depositi di armi situati nelle residenze dei terroristi”. Oltre al sud, l’esercito ha operato anche nel centro della Striscia.

Ore 9.00 – Le intelligence di Israele, Stati Uniti, Watar ed Egitto si incontrano al Cairo – Il capo del Mossad David Barnea, il direttore dello Shin Bet Ronan Bar e il tenente generale dell’Idf Nitzan Alon saranno oggi al Cairo per un incontro con il direttore della Cia William J. Burns il direttore dell’intelligence egiziana Abbas Kamel e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al-Thani. Lo riferisce il quotidiano Maariv citando un alto funzionario israeliano.
Durante l’incontro si discuterà degli sforzi per liberare altri ostaggi dalla prigionia di Hamas.

Ore 8.30 – Appello della Cina a Israele: fermare al più presto l’operazione militare a Rafah – La Cina ha rivolto un appello a Israele perché fermi “al più presto” la sua operazione militare a Rafah, a sud della Striscia di Gaza. Bisogna “impedire una catastrofe umanitaria ancora più grave”, il monito di Pechino, che si “oppone e condanna le azioni che colpiscono i civili e violano il diritto internazionale”, secondo quanto ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri in un comunicato.

Ore 8.00 – Israele, colpite infrastrutture di Hezbollah nel sud del Libano – L’Aeronautica militare israeliana ha colpito in serata le “infrastrutture terroristiche” di Hezbollah nell’area di Tallouseh, nel sud del Libano: lo ha reso noto l’esercito su Telegram. Ieri mattina gli aerei da combattimento delle Forze di difesa israeliane avevano colpito un complesso militare nell’area di Blida e un posto di osservazione di Hezbollah nell’area di Khiam era stato colpito con fuoco di artiglieria, conclude il messaggio.

Ore 7.30 – Attacchi huthi colpiscono nave mercantile diretta in Iran – Le forze yemenite huthi hanno lanciato due missili contro una nave mercantile diretta in Iran, paese sostenitore del gruppo filoiraniano, causando lievi danni e nessun ferito. Lo hanno riferito le autorità militari statunitensi. Il lancio, avvenuto all’alba, è il primo contro una nave diretta in Iran da quando gli huthi hanno iniziato gli attacchi alle navi internazionali in solidarietà con i palestinesi per la guerra Israele-Hamas a Gaza. “I militanti huthisostenuti dall’Iran hanno lanciato due missili dalle aree dello Yemen da loro controllate verso Bab al-Mandeb”, afferma il Comando Centrale degli Stati Uniti su X. “Entrambi i missili sono stati lanciati verso la MV Star Iris, una nave mercantile battente bandiera delle Isole Marshall, di proprietà greca, in transito nel Mar Rosso che trasportava mais dal Brasile”. “La nave riferisce di essere idonea alla navigazione con lievi danni e nessun ferito all’equipaggio”, dicono i funzionari del CentCom su X. “Da notare, la destinazione della MV Star Iris è Bandar Iman Khomeini, Iran”.

Ore 7.00 – Biden, Usa lavorano per accordo che porti a pausa combattimenti di sei settimane – Gli Stati Uniti stanno lavorando a un accordo che potrebbe prevedere una pausa di sei settimane nei combattimenti a Gaza. Lo ha affermato il presidente statunitense Joe Biden in conferenza stampa a Washington con il re di Giordania Abdullah II. I due si sono incontrati alla Casa Bianca per discutere della situazione del conflitto Israele-Gaza. Biden ha spiegato che riportare a casa gli ostaggi ancora detenuti da Hamas è una “massima priorità” per gli Usa, e che il paese sta “lavorando attivamente” su un accordo che potrebbe portare a un periodo di calma a Gaza per almeno sei settimane. “Ho ricevuto richieste dal primo ministro (israeliano Benjamin) Netanyahu e dai leader di Egitto e Qatar per portare avanti questo progetto. Gli elementi chiave dell’accordo sono sul tavolo”, ha detto il presidente, ma ha aggiunto che rimangono alcune lacune. “Gli Stati Uniti faranno tutto il possibile affinché ciò accada”, ha proseguito. La tregua in questione dovrebbe essere parte di un accordo più ampio che includa anche il rilascio degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso, ha proseguito Biden. In merito all’offensiva di Israele contro Rafah, il presidente Usa ha ribadito come i civili in loco debbano essere “protetti”. Abdullah ha evidenziato come a Gaza sia necessario “un cessate il fuoco duraturo, adesso”.

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