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    Il caos in Iraq, Moqtada al-Sadr: “Senza dimissioni del premier crisi come in Siria e in Yemen”

    Le proteste in Iraq

    Da quando sono cominciate le proteste a Baghdad e nel Sud del Paese oltre 250 manifestanti sono rimasti uccisi e migliaia sono stati feriti

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 30 Ott. 2019 alle 18:38

    Iraq, al-Sadr: “Senza dimissioni del premier crisi come in Siria”

    Il religioso iracheno e influente leader politico sciita, Moqtada al-Sadr, ha annunciato che non parteciperà più ad alcuna alleanza politica. Secondo l’emittente Sky News Arabia, il leader della coalizione al-Sayiroun ha avvertito oggi delle “gravi ripercussioni politiche che potrebbero derivare dal fallimento dell’accordo per le dimissioni” del premier Adel Abdul-Mahdi.

    L’agenzia di stampa Reuters ha annunciato oggi un accordo tra al-Sadr e Hadi al-Amiri, leader dell’Organizzazione Badr, che guidano i due principali gruppi parlamentari di Baghdad ed esprimono entrambi l’ala sciita del Paese arabo, per rimuovere il premier dal proprio incarico e far cadere il governo.

    Secondo Sky News Arabia, il primo ministro non intende dimettersi dal suo incarico nonostante le proteste in corso nel Paese. Alcune fonti irachene avevano annunciato ieri la possibilità di una caduta del governo a Baghdad. Secondo l’emittente citata però, alcuni movimenti e deputati sostenitori di Abdul-Mahdi hanno chiesto al premier di attuare le riforme senza dimettersi.

    Il premier Abdul-Mahdi al potere da ottobre 2018

    Un anno fa, Adel Abdul-Mahdi, un politico indipendente, aveva ottenuto il via libera dal parlamento per la formazione di un governo, dopo settimane di stallo politico in cui né Sadr né Amiri erano riusciti a formare un esecutivo. Allora Abdul-Mahdi era stato indicato come candidato di compromesso per guidare un fragile governo di coalizione.

    Moqtada al-Sadr ha anche detto che senza le dimissioni del premier Abdul-Mahdi il Paese arabo cadrà in una crisi simile a quella in Siria e in Yemen. Il leader della coalizione al-Sayiroun ha pubblicato oggi su Twitter una dichiarazione in cui avverte delle “gravi ripercussioni politiche che potrebbero derivare dalle mancate dimissioni” di Abdul-Mahdi, al governo dall’ottobre dello scorso anno.

    Le proteste con oltre 250 morti

    Il Paese è intanto scosso da una serie di violente manifestazioni. Dall’inizio di ottobre, quando sono scoppiate le proteste a Baghdad e nel sud del Paese, oltre 250 manifestanti sono rimasti uccisi e migliaia sono stati feriti.

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