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    Hong Kong, rilasciato l’attivista Joshua Wong

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 24 Set. 2020 alle 09:06 Aggiornato il 24 Set. 2020 alle 12:09

     

    Hong Kong, arrestato e poi rilasciato l’attivista Joshua Wong

    E’ stato rilasciato alle ore 12 italiane il leader delle proteste pro-democrazia Joshua Wong. Questa mattina aveva scritto: “Joshua Wong è stato arrestato quando si è presentato al commissariato di polizia, intorno alle 13 di oggi. L’arresto è legato alla partecipazione a un’assemblea non autorizzata il 5 ottobre scorso. Gli è stato anche contestato di aver violato la draconiana legge anti-mascherine”. Con tweet sul suo profilo Twitter, stranamente pubblicato in terza persona, il celebre volto internazionale delle proteste a favore della democrazia a Hong Kong aveva fatto sapere di essere stato posto in arresto. Nei suoi confronti, le accuse di aver partecipato a una riunione non autorizzata e di aver tenuto il volto coperto nel corso delle manifestazioni innescate dalla mobilitazione anti-cinese nell’ex colonia britannica.

    Solo ieri l’Alta Corte di Hong Kong aveva respinto il ricorso di Joshua Wong contro l’esclusione della sua candidatura alle elezioni per il rinnovo dei Consigli distrettuali del novembre scorso, che hanno visto prevalere i candidati dello schieramento pro-democratico. Wong si era candidato al collegio di South Horizons West nell’area dei Nuovi Territori, ma era stato escluso dalla commissione elettorale, nonostante le sue rassicurazioni, anche scritte, di rispetto della Basic Law, la Legge Fondamentale che stabilisce il rapporto tra Pechino e l’ex colonia britannica. In quell’occasione, Wong fu l’unico candidato escluso, ufficialmente per avere promosso l’auto-determinazione della regione amministrativa speciale cinese. L’attivista, tuttavia, aveva puntato il dito contro la Cina e le pressioni di Pechino per la sua esclusione. Il giudice Anderson Chow Ka-ming ha motivato la decisione citando una procedura legale sbagliata da parte del ventitreenne attivista, che avrebbe dovuto presentare una petizione alla commissione elettorale e non chiedere una revisione giudiziaria.

    Wong si era opposto alla decisione dell’Alta Corte, facendo emergere tutta la sua preoccupazione circa la possibilità che i giudici “chiudano un occhio” di fronte ai casi di abuso di potere da parte della burocrazia, con il rischio che sempre più candidati pro-democrazia possano essere esclusi dalle future tornate elettorali. Wong è stato escluso anche dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Legislativo, il Parlamento della città, che si sarebbero dovute tenere il 6 settembre scorso e che sono state rinviate di un anno per il Coronavirus.

    La prima intervista esclusiva di TPI a Joshua Wong:

    Joshua Wong a TPI: “La solidarietà della Cina è solo propaganda”

     

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