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    Hong Kong: dopo gli arresti chiude l’Apple Daily, principale quotidiano pro-democrazia

    Credit: Ansa
    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 23 Giu. 2021 alle 11:05 Aggiornato il 23 Giu. 2021 alle 12:04

    Hong Kong: dopo gli arresti chiude l’Apple Daily, principale quotidiano pro-democrazia

    Il principale quotidiano pro-democrazia di Hong Kong Apple Daily ha annunciato la sua chiusura dopo l’intervento della polizia che la scorsa settimana ha portato all’arresto del direttore e di altri dirigenti. Lo ha dichiarato oggi la direzione del quotidiano, annunciando che l’ultima edizione del giornale uscirà domani mentre il sito sarà aggiornato fino alla mezzanotte di oggi. In precedenza, sempre nella giornata di oggi, il consiglio di amministrazione dell’editore Next Digital aveva dichiarato che il giornale avrebbe interrotto le pubblicazioni entro sabato 26 giugno 2021.”L’azienda ringrazia i nostri lettori per il loro fedele sostegno e i nostri giornalisti, personale e inserzionisti per il loro impegno negli ultimi 26 anni”, ha riportato Apple Daily in una nota

    L’annuncio della chiusura, atteso per venerdì, è stato anticipato a seguito dell’arresto avvenuto stamattina dell’editorialista noto come Li Ping, il primo giornalista a essere arrestato in relazione all’operazione che la scorsa settimana ha visto 500 di agenti di polizia irrompere nella redazione del quotidiano estremamente critico nei confronti di Pechino e del governo locale. Dopo il blitz, l’editore aveva già annunciato la chiusura di alcuni servizi, tra cui quelli in lingua inglese, e diversi dipendenti si erano già dimessi.

    Giovedì 17 giugno, il direttore dell’Apple Daily Ryan Law e il suo amministratore delegato Cheung Kim-hung sono stati arrestati assieme a tre altri dirigenti con l’accusa di collusione con forze straniere per minare la sicurezza dello stato, sulla base della controversa legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino e introdotta a Hong Kong alla fine del 2020. Si tratta della prima volta che la legge, introdotta in risposta alle proteste di massa per la democrazia del 2019, è stata utilizzata per colpire un organo d’informazione, diventato negli anni un simbolo del movimento a favore della democrazia.

    La notizia dell’irruzione ha spinto molti abitanti di Hong Kong a mettersi in coda di fronte alle edicole per acquistare l’edizione speciale del quotidiano uscita il giorno successivo con una tiratura di 500mila copie. Il quotidiano fondato 26 anni fa da Jimmy Lai, in carcere da fine 2020, si distingue per la sua linea esplicitamente a favore della democrazia, accanto a articoli di gossip e inchieste sui potenti nell’ex colonia britannica.

    Nell’operazione, la polizia ha congelato beni per 18 milioni di dollari di Hong Kong (1,93 milioni di euro) di tre società: Apple Daily, Apple Daily Printing e AD Internet, bloccando conti con più di 500 milioni di dollari di Hong Kong (53,94 milioni di euro).

    Secondo la polizia, il quotidiano avrebbe pubblicato più di 30 articoli con cui avrebbe “fornito munizioni a paesi, istituzioni e organizzazioni stranieri per imporre sanzioni” su Hong Kong e sulla Cina continentale.

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