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Grosse koalition

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I conservatori e i socialdemocratici si uniscono in una grande coalizione per formare il nuovo governo tedesco

L’accordo per un governo di coalizione c’è, e sarà nero-rosso. Dopo settimane di trattative non semplici, i negoziati tra l’Unione Cristiano-Democratica (Cdu) di Angela Merkel, i suoi alleati bavaresi dell’Unione Cristiano Sociale (Csu) e i socialdemocratici di Sigmar Gabriel si sono conclusi positivamente, questa mattina presto.

Le elezioni federali del 22 settembre avevano confermato la vittoria dell’alleanza Cdu/Csu, che con 311 seggi non aveva però ottenuto la maggioranza assoluta (316 seggi) necessaria per governare da sola. Di qui la necessità di legarsi a un altro partito. I “colloqui esplorativi” erano stati avviati dalla cancelliera sia con i Verdi sia con la Spd. Fallito il tentativo di avvicinamento tra Cdu/Csu e Verdi, i cristiano-democratici e i socialdemocratici avevano fatto partire le trattative di governo vere e proprie. Trattative che sono continuate fino a questa mattina, non senza nervosismi e qualche incertezza.

Ora, però, l’accordo di governo è stato trovato. Nel documento finale, di circa 170 pagine, rientrano il salario minimo orario di 8,50 euro a partire dal 2015, vero cavallo di battaglia dei socialdemocratici ed elemento di svolta in un Paese che ha sempre preferito la contrattazione; l’aumento della pensione per le donne diventate madri prima del 1992, voluto dalla Cdu; la pensione piena a 63 anni dopo 45 anni di contributi, voluta dalla Spd; la pensione minima di almeno 850 euro a partire dal 2017.

Non ci sarà un aumento della pressione fiscale sui redditi più alti, come richiesto dal programma della Spd, né l’introduzione di eurobond o fondi di riscatto europei. Niente di nuovo, insomma, per quanto riguarda la politica europea.

Hermann Gröhe, segretario della Cdu, ha parlato di «Un risultato che fa bene al nostro Paese». «Un accordo di governo che possiamo proporre ai nostri iscritti», ha commentato la segretaria della Spd Andrea Nahles.

L’ultima parola spetta infatti ai circa 470.000 iscritti della Spd, che avranno tempo fino al 12 dicembre per approvare o meno la grande coalizione. La decisione di rivolgersi direttamente agli iscritti, secondo alcuni sondaggi poco favorevoli alle larghe intese, era stata presa nel corso della campagna elettorale. Il risultato della consultazione sarà reso noto il 14 o 15 dicembre e potrebbe essere un duro colpo per la Spd e per la Germania in generale. Il direttivo della Spd cercherà in ogni modo di convincere la base (dalla sua ha l’introduzione del salario minimo), in caso contrario si aprirebbero altri scenari: nuove elezioni, nuove trattative tra Cdu/Csu e Verdi o, poco probabile, un tentativo di governo tra Spd, Verdi e Linke. Se invece gli iscritti dovessero appoggiare la Große Koalition, la Merkel potrebbe essere nominata cancelliera già il 17 dicembre.

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