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    Le esplode l’intestino anni dopo il cesareo: “Ho bisogno di 5 trapianti”

    Michelle Oddy, "The Sun"
    Di Maria Elena Gottarelli
    Pubblicato il 2 Mag. 2019 alle 11:19 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:55

    L’incubo di Michelle Oddy, una mamma inglese di 43 anni, è iniziato cinque anni fa, quando, una mattina del 2014, si è risvegliata nel suo letto ricoperta delle proprie feci e del proprio sangue. Il suo intestino aveva subito delle gravi lesioni dovute a una fistola che le aveva lacerato la cicatrice del cesareo che aveva subito dieci anni prima.

    Raggiunto l’ospedale, a Michelle è stata diagnosticata una gravissima insufficienza pluriorgano (sindrome caratterizzata dalla disfunzione di diversi organi spesso in seguito a un’infezione o a un’operazione chirurgica). L’insorgere della crisi è stato favorito dal morbo di Chron, malattia auto-immune con cui Michelle convive da anni e che causa il rigonfiamento di alcune parti dell’apparato digerente.

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    “Mi hanno detto che i miei organi erano collassati e che avevo solo pochi giorni di vita”, ha raccontato Michelle al The Sun

    Michelle Oddy, “The Sun”

    Malgrado i cattivi pronostici, Michelle è sopravvissuta, ma per quattro anni è stata costretta ad alimentarsi attraverso un tubo. Le lesioni multiple a intestino, fegato, pancreas e stomaco le impedivano di mangiare cibo solido.

    Nel 2018, una nuova crisi ha costretto Michelle a tornare in ospedale. “Quello è stato uno dei giorni peggiori della mia vita”.

    “Un paio d’ore dopo il mio ricovero è venuta a trovarmi mia moglie, Laura. Mi ha trovato in stato di incoscienza”.

    “Quando i medici hanno stabilizzato la crisi, hanno invitato Laura nella mia stanza perché mi salutasse per l’ultima volta. Dire addio a lei e a mia figlia è stata fra le esperienze più dure di tutta la mia vita”.

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    Eppure, Michelle ce l’ha fatta una seconda volta, ma dovrà sottoporsi a un costosissimo e non privo rischi trapianto multi-organo. La donna ha bisogno di un nuovo fegato, un pancreas, l’intestino tenue, l’intestino crasso e metà dello stomaco.

    Se sarà trovato un donatore deceduto i cui organi sono compatibili con quelli di Michelle, la 43enne si sottoporrà a una delicatissima operazione di 20 ore presso l’Addenbrooke’s Hospital di Cambridge, l’unica struttura nel Regno Unito in grado di affrontare questo tipo di trapianti.

    Michelle ha il 35 per cento di possibilità di non farla, i medici l’hanno avvertita. Ma la donna non ha voluto arrendersi: “Voglio tornare a godermi la mia vita e correre in bicicletta con mia figlia”, ha confidato al giornale britannico.

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